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Achillea millefolium    L.    -    Famiglia delle Asteraceae

Il nome del genere deriva da Achille, il leggendario eroe greco che avrebbe utilizzato questa pianta per curarsi le ferite e nell'antichità era usato, infatti, mescolato al grasso, come disinfettante e rimarginante delle ferite.

È una pianta erbacea perenne dotata di un rizoma ramificato ad andamento orizzontale le cui estremità possono generare una nuova pianta.
Ha fusti rigidi lanuginosi, solcati longitudinalmente e ramificati alla sommità; può raggiungere l'altezza di 1 m.

L'epiteto specifico si riferisce alle foglie pennatosette profondamente e ripetutamente divise in numerosissimi e stretti lobi lanceolati.
Le foglie basali sono picciolate e più lunghe delle cauline.

I capolini (infiorescenze formate da un insieme di piccoli fiori, talmente fitti da sembrare un unico fiore) profumati, larghi fino a 8 cm, sono costituiti da alcuni flosculi tubolosi centrali con una corolla a 5 lobi e da 5 flosculi ligulati periferici dotati di una ligula quasi quadrata con tre denti smussati all'apice. Quelli esterni sono femminili e di colore bianco o rosa. I fiori centrali sono ermafroditi e bianco giallognoli.

Il frutto è un achenio; gli acheni prodotti dai flosculi centrali hanno un'ala più larga.

È comune nei prati, negli incolti, nei pascoli montani e lungo i margini delle strade delle zone collinari e montane dell'Italia centrale e settentrionale; evita le zone umide.

I fiori essiccati si usano per le proprietà cicatrizzanti, astringenti, antiinfiammatorie e antispasmodiche. Vengono anche utilizzati, insieme alle foglie essiccate, per preparare liquori.

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