Questa elegante piantina a portamento piramidato, emicriptofita scaposa
(erbacea perenne, con gemme svernanti al livello del suolo
protette dalla lettiera o dalla neve e con fusto fiorifero eretto), alta
fino a 35 cm, ha radici fascicolate fittonanti e fusto semplice a
sezione
tetragona, striato ed arrossato, ricoperto di peli soprattutto
nella parte superiore.
È provvista di foglie pubescenti. Le basali,
più grandi, persistenti, picciolate,
verde chiaro, opposte e spatolate; le cauline subsessili, ellittiche
(1,5 - 2 volte più lunghe che larghe)
con 3-4 denti per lato, verso l'alto (trasformate in brattee nella zona dell’infiorescenza) progressivamente abbreviate e tinte
di porpora-violetto, prima sulle sole punte poi sull’intera lamina.
Fiorisce da maggio a luglio.
L'infiorescenza è uno spicastro, con fiori disposti in verticillastri
all'ascella delle brattee fogliose.
I fiori sono formati da:
un calice a 5 sepali (pentamero) saldati alla base (calice
gamosepalo) in un tubo lungo fino a 8 mm, con denti lesiniformi
lunghi
quanto il tubo;
una corolla celeste (talvolta rosa) con
parte basale quasi cilindrica (corolla gamopetala), labbro
superiore atrofizzato o assente, labbro inferiore trilobo (quello
centrale crenato, cioè con denti poco marcati e arrotondati) e tubo corollino
provvisto internamente di un anello di peli;
4 stami didinami (due grandi e due piccoli) un po' sporgenti
dal tubo corollino;
ovario supero;
stilo filiforme bifido (ha un lungo stigma biforcato).
Il frutto di questa lamiacea è costituito da 4 nucule (tetrachenio)
ovoidi, rugose, contenenti piccoli semi.
Comune in molte località alpine e prealpine (raro in Abruzzo),
vive in zone assolate (prati e pascoli) da 900 a 2400 m s.l.m. Predilige
suoli silicei.