Questo grande asfodelo può raggiungere i 150 cm di altezza.
Pianta erbacea perenne, ha radici fascicolate, piuttosto carnose,
napiformi ed un robusto scapo infiorescenziale eretto, cilindrico e glabro,
talvolta ramificato alla base.
È
simile Asphodelus ramosus L. subsp.
ramosus con scapo ramificato nella parte
superiore.
Ha foglie tutte basali, di colore verde glauco, strettamente lineari (larghe
fino a 4 cm e lunghe fino ad 1 m), carenate, gradatamente assottigliate
fino all'apice.
I suoi grandi e numerosi fiori bianchi,
brevemente peduncolati, visibili da aprile a giugno, sono dialitepali di 4 cm, attinomorfi, con brattea
membranosa marrone scuro più lunga del peduncolo fiorale; hanno un perigonio a 6 tepali
ellittici, lunghi fino a 2 cm, bianchi, aperti a raggiera, con nervatura centrale
dorsale verde o bruno-rossiccia, 6 stami con filamenti bianchi
e antere arancione, uno stilo che sorpassa la corolla ed un ovario supero tricarpellare.
Sono inseriti in un racemo terminale, cilindrico, denso, che inizia a sbocciare progressivamente
ad iniziare dalla base,
così che si possono osservare contemporaneamente i vari stadi che vanno dai boccioli nella parte alta, ai fiori appena sbocciati,
per finire con i frutti che sono capsule ovoidi tricarpellari (larghe
fino ad 1,3 cm e lunghe fino ad 1,5 cm), che una volta mature liberano
numerosi semi nerastri.
Cresce nei prati aridi soleggiati e nelle radure dei boschi ad altitudini
comprese tra i 300 ed i 1800 m. Non è presente in Valle d'Aosta,
Lombardia, Sardegna, Friuli e Molise.
È una specie commestibile
ed officinale.
In Egitto e nelle Isole Canarie è utilizzato per estrarre una sostanza colorante usata per tingere di giallo i tappeti.
Gli asfodeli sono stati spesso utilizzati durante le carestie: i loro germogli
erano consumati
fritti o bolliti, i semi utilizzati come condimento o grigliati,
le radici bollite o cotte sotto la cenere, oppure ridotte in farina per
la panificazione. In alcuni paesi le radici vengono seccate e poi bollite in acqua
per produrre una sostanza mucillaginosa che viene mescolata con granaglie o patate per
realizzare un pane di asfodelo.
I fiori degli asfodeli vengono ricordati nella mitologia come il simbolo dei defunti ed erano utilizzati per adornare le tombe. Gli antichi Greci rappresentavano il regno
dei morti ricoperto di asfodeli. Omero scriveva nell’Odissea (canto IX): “La dove gli eroi sono caduti i prati si sono ricoperti di asfodeli che avevano il compito di accompagnare le loro anime nell’Ade”.