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Astragalus glycyphyllos    L.    -    Famiglia delle Leguminosae

Questa pianta poco appariscente, ha radici molto ramificate e fusti glabri, prostrati, lunghi fino a 50 cm, che si elevano a zig-zag nei luoghi erbosi; i fusti, infatti, si piegano quando generano una nuova foglia.
Uno dei nomi locali è "veccia da latte", ma in realtà non può trattarsi di una "veccia" (gen. Vicia) perché priva di viticci alla sommità delle foglie. L'epiteto specifico (dal greco glykýs + phýllon = dolci foglie) fa riferimento al nome volgare "liquirizia selvatica".

Ha foglie lunghe fino a 20 cm, alterne, sub-sessili, a rachide sparsamente peloso, imparipennate, con 9-15 segmenti ovato-ellittici e patenti, lunghi circa 3 cm, a stipole intere, lanceolate-acuminate.
 
Tra la tarda primavera e l'inizio dell'estate produce radi racemi fiorali ascellari eretti, brevi e più corti delle foglie, con fiori eretti, poi penduli, all'ascella di brattee lineari.
I fiori, dialipetali zigomorfi (lunghi fino a 2 cm), prima eretti, poi penduli, hanno un calice campanulato a 5 sepali giallo-verdastri saldati insieme (gamosepali), un vessillo giallo alla base, una corolla papilionacea giallo-verdastra, 10 stami ed un ovario monocarpellare supero polispermo.

Il frutto dell'A. glycyphyllos è un legume ricurvo ed acuminato, lungo 3-4 cm, glabro, diviso longitudinalmente da una parete interna, ciascuna metà contiene numerosi semi.

Vegeta in zone erbose ed in boschi radi caducifogli, fino a 1.400 m. È assente nelle isole.

Come altri Astragalus è una buona pianta foraggera.





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