www.meteofunghi.it

Dactylorhiza majalis    (Rchb.) P.F. Hunt & Summerh.    -    Famiglia delle Orchidaceae

Questa stupenda orchidea, piuttosto robusta (con portamento più tozzo nella subsp. alpestris), alta fino a 70 cm, ha un fusto fistoloso, rosso-violaceo e striato in alto.
I due tuberi di questa Dactylorizha sono palmati e divisi in più lobi.

Ha 4-8 foglie quasi patenti, amplessicauli abbraccianti il fusto, carenate (di forma simile alla carena di una nave, per la presenza di un solco sporgente nella parte inferiore corrispondente ad un solco nella faccia superiore), con macchie scure nella pagina superiore. Quelle cauline sono lanceolato-lineari, le basali lanceolate (ovate nella subsp. alpestris) e più corte.

L'epiteto specifico (latino majalis = di maggio) si riferisce al mese d'inizio della fioritura, che ritarda fino al mese di agosto alle quote più elevate.
L'infiorescenza di questa orchidea è densa e lunga, con fiori grandi (soprattutto nella subsp. alpestris) rosso-violacei, anche con tonalità piuttosto scure. I fiori sono composti da:
3 tepali esterni patenti e 3 tepali interni; nei tepali esterni i 2 laterali sono lineari mentre quello centrale forma una specie di cappuccio insieme a due tepali interni laterali (che sono conniventi). Il tepalo interno mediano, chiamato labello, più largo che lungo (largo fino a 11 mm e lungo fino a 9 mm), più o meno trilobato (meno lobato nella subsp. alpestris), con i lobi laterali più larghi di quello centrale, in genere piegato longitudinalmente, è decorato da evidenti strie e macchie porporine ed è un po' più chiaro alla fauce.
Uno sperone leggermente discendente, conico o sub-cilindrico, lungo fino a 10 mm.
Un ginostemio formato da un'antera fertile biloculare a due logge concresciuta con lo stilo.
Un ovario sessile, infero.

Il frutto della Dactylorhiza majalis è una capsula contenente numerosi semi piatti molto piccoli.

Presente sull'Arco Alpino dai 1.000 m (localmente anche a quote inferiori) ai 2.500 m s.l.m., predilige stazioni soleggiate, con suoli umidi.
La subsp. alpestris è, in genere, più frequente alle quote più elevate.

banner meteofunghi
Privacy e Cookie Policy