Emerus major ("cornetta dondolina")
è
un arbusto a foglie decidue, alto fino a 2 m, con fusti legnosi grigi
e
rami verdi flessibili ed angolosi.
Ha peli sparsi sui giovani getti, sui peduncoli fiorali e sui calici.
Le foglie, alterne e picciolate, di questo frutice sono imparipennate,
con 4-9 segmenti fogliari obovati lunghi 1-2 cm, pubescenti nella pagina
inferiore; sono dotate, alla base, di minute stipole libere, rossastre,
di forma triangolare.
Fiorisce da aprile (talvolta da gennaio) a giugno, a volte anche in
autunno.
I fiori, inodori, generalmente numerosi ed incurvati, hanno una corolla
gialla con vessillo ovato, troncato alla base, lungo 14-22 mm ed unghia
lunga 2-3 volte il calice; la carena è molto più corta delle ali.
Il calice, spesso con sfumature rossicce, ha denti brevi e ciliati.
I frutti, provvisti di rostro apicale, sono costituiti da legumi penduli
suddivisi in diverse logge, diritti, piuttosto lunghi (fino ad 11 cm),
più o meno cilindrici o con strozzature arrossate tra le logge.
Contengono piccoli semi, neri o rossicci, che maturano in autunno.
Presente in tutte le regioni italiane, vive nei boschi radi, al margine
dei boschi, nei cespuglieti e negli incolti, generalmente su suoli
calcarei, fino a 1600 m s.l.m.
È una pianta officinale.
Tossica per l'uomo, è appetita dagli animali erbivori.
La "cornetta dondolina" arricchisce il suolo di azoto grazie ai batteri
azoto-fissatori che vivono in simbiosi con le sue radici.