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Larix decidua    Mill.    -    Famiglia delle Pinaceae

Questa maestosa ed elegante conifera è una delle pochissime spoglianti, caratteristica che la distingue nettamente dalle altre e le permette di avere una maggiore resistenza ai rigori dell'inverno nei luoghi molto freddi nei quali vive.

Il larice è un grande albero, molto longevo, che può raggiungere un'altezza di 45 m, con tronco dritto, il cui diametro può superare 1,5 m.
La corteccia è liscia soltanto negli esemplari giovani; con l'età tende a fessurarsi a placche presentandosi di colore grigio all'esterno e rossiccio all'interno.
La chioma è rada e leggera, con rami verticillati e ramoscelli penduli.

Le foglie, verde chiaro, aghiformi, piuttosto tenere e non pungenti, sono lunghe 2-4 cm e distribuite a spirale tutt'attorno al ramo. Sui rami corti sono riunite a ciuffetti di 20-30 aghi; su quelli lunghi, invece, sono solitati.
In autunno, prima della caduta delle foglie, il colore giallo dorato di questi alberi li rende facilmente distinguibili dalle altre conifere.

Le infiorescenze maschili e femminili sono portate sullo stesso ramo. Quelle maschili sono rossastre ed avvolte da squame. Quelle femminili, solitarie, sono piccoli coni eretti di colore bruno giallastro, con squame acuminate; si sviluppano tutt'intorno a piccoli rami.

Vive generalmente in zone piuttosto fredde, anche se può scendere a quote basse nelle località a clima costantemente umido.
In Italia cresce allo stato spontaneo sulle Alpi fino a 2.500 m s.l.m; viene talvolta utilizzato nei rimboschimenti in località appenniniche.

Il legno di questa conifera è pesante, con durame rossastro ed intenso profumo di resina. Viene utilizzato per quelle costruzioni che richiedono garanzie di durevolezza.
Dalla resina del larice si ricava la "trementina di Venezia".

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