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Clathrus ruber    P. Micheli ex Pers.

È un fungo inconfondibile per la sua singolare forma e per il suo caratteristico, nauseabondo, odore.
Il nome del genere deriva dal latino, clathrus = cancello, inferriata.

Nel primo stadio di sviluppo si presenta sotto forma di uovo, racchiuso in un esoperidio membranoso biancastro, con un'appendice radiciforme (ife rizomorfe) alla base.
L'esoperidio si lacera a maturità liberando l'endoperidio globoso, costituito da una grossa trama a maglie larghe poligonali a forma di gabbia di colore inizialmente rosa (anche un po' giallastro verso la base), tendente poi al rosso vivo, che può raggiungere un diametro di 10 cm.
La faccia interna delle maglie è cosparsa di una gleba mucillaginosa granulosa verdastra, tendente al brunastro, che contiene le spore.
Emana un odore cadaverico ripugnante, che attira le mosche.
Cresce dalla primavera all'inizio dell'inverno nei luoghi ricchi di sostanze organiche: boschi, parchi, giardini, ambienti ruderali.
Questo fungo non è commestibile per noi umani, ma è molto apprezzato dalle mosche, che si nutrono della gleba consentendo così la diffusione delle spore.

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