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Geastrum fimbriatum    Fr.

Il nome del genere deriva dal greco géo (terra) e astér (stella) per la forma dell’esoperidio; l'epiteto specifico dal latino fimbriatus (munito di frange) per la zona attorno allo stoma che si presenta irregolare, sfrangiata.
G. rufescens si differenzia per la taglia maggiore, i colori rosati e l'endoperidio provvisto di un piccolo stipite.
G. saccatumG. triplexG. lageniforme, hanno l'area del peristoma ben delimitata.

Inizialmente è ipogeo e di forma quasi sferica; nell'adulto raggiuge un diametro di 8 cm.
A maturità l’esoperidio si apre dividendosi in 5-9 lacinie a forma di stella, separate tra loro fino a metà raggio e composte da tre strati: il micellare, bruniccio e sporco di terra, non sempre presente (a maturità, infatti, si distacca), il fibroso, crema-biancastro e lo pseudoparenchimatico a superficie grigiastra. Le lacinie tendono ad arrotolarsi sollevando l’endoperidio.
L’endoperidio, sessile e di forma quasi sferica, con superficie liscia di colore grigio beige, è elastico con tempo umido e di consistenza cartacea a tempo secco. Ha un peristoma conico (con poro apicale da cui fuoriesce a maturità una polvere sporale bruna) con un'area non nettamente delimitata. La carne interna (gleba) inizialmente biancastra, è insapore ed emana un leggero odore di muschio; a maturità assume un colore grigio-marrone per la maturazione delle spore.
Cresce nei boschi  in estate-autunno, su suolo ricco di materiale organico. È più frequente su terreno calcareo. Residui di questo fungo permangono a lungo sul suolo.
Non ha alcun valore alimentare.

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