L'oscillazione artica AO (Artic Oscillation) è una particolare fluttuazione nella configurazione delle anomalie di pressione tra le latitudini medie e quelle polari. La configurazione negativa (AO-) è associata a valori di pressione al disopra della norma nell'area polare e inferiori alla norma a circa 45° di latitudine Nord. Questa fase favorisce le incursioni di aria fredda sull'Europa occidentale e nel Midwest degli USA e può creare condizioni favorevoli alle precipitazioni nell'area mediterranea.
La fase positiva (AO+) produce uno spostamento più a nord delle
perturbazioni oceaniche determinando una maggiore frequenza di
condizioni di tempo perturbato nel Nord Europa e sull'Alaska, mentre di
norma il tempo diventa più secco nelle regioni mediterranee, nel Medio
Oriente e nel sud-ovest statunitense.
L'indice NAO (North Atlantic Oscillation) misura le anomalie di
pressione a livello del mare tra Akureyri (Islanda) e Punta Delgada
(Azzorre). Il periodo dell'oscillazione non è regolare; si può passare
da indici NAO di opposta polarità anche nel giro di una - due settimane.
Quando la differenza tra le anomalie è positiva (NAO+) si verifica un
irrobustimento del ciclone islandese associato ad un abbassamento della
tropopausa, mentre s'innalza la tropopausa artica; nel semestre freddo,
il blocco della propagazione d'onda di Rossby verso la stratosfera (con
i vettori di EP-Flux che vengono rifratti verso l'equatore) riduce i
disturbi in seno al vortice stratosferico che tende così a diventare più
vigoroso. Inoltre, cresce la frequenza e l'intensità delle tempeste nel
Mare del Nord, aumentano le temperature e le precipitazioni nel Nord
Europa; negli USA aumentano le temperature e si riducono le nevicate
negli stati orientali, piove più del normale in quelli centrali.
L'indice NAO, a partire dal 1980, è diventato, nel complesso, più
positivo, probabilmente a causa dell'intensificarsi del "global warming".
Con index NAO negativo (NAO-) il ciclone islandese si porta a latitudini
più meridionali, di norma verso l'area atlantica ad ovest della Francia,
facilitando così l'ingresso del flusso atlantico perturbato nel
Mediterraneo centro-occidentale; di conseguenza si riducono le
precipitazioni nel Nord Europa e piove più del normale nel comparto
mediterraneo, inoltre cresce la frequenza e l'intensità degli uragani in
Atlantico e nel Golfo del Messico durante la stagione degli uragani (da
maggio a novembre).
Nel sito del NOAA si può consultare l'andamento della AO negli ultimi
tre mesi e l'evoluzione prevista all'indirizzo:
http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/daily_ao_index/ao.sprd2.gif
e l'andamento della NAO all'indirizzo:
http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/pna/new.nao_index_ensm.html