L'arcobaleno è un arco luminoso costituito dai colori dell'iride, di
circa 42 gradi di raggio massimo (con il sole molto basso nel cielo), visibile quando il sole alle spalle
dell'osservatore illumina la pioggia situata davanti all'osservatore.
L'arcobaleno è anche prodotto dalle cascate; le nevicate, invece, non
producono arcobaleni. Quelli prodotti dagli spruzzi di acqua di mare
sono più piccoli a causa dell'indice di rifrazione più alto nelle
goccioline di acqua salata.
Il raggio dell'arcobaleno è maggiore se osservato dall'alto; se
osservato da una aeroplano può apparire perfettamente circolare, con
l'ombra dell'aereo al centro. Anche la luna può produrre un arcobaleno
poco luminoso e, apparentemente, bianco (a causa della ridotta
sensibilità della retina in condizioni di scarsa luminosità), raramente
rosa nel margine esterno.
L'arcobaleno è generato dalla dispersione ottica della luce solare che
attraversa le gocce di pioggia. La luce viene prima
rifratta quando entra nella superficie della goccia, riflessa sul retro
della goccia e nuovamente rifratta uscendo dalla goccia. L'effetto
complessivo è che la luce viene riflessa in una larga gamma di angoli
dipendenti dall'indice di rifrazione e non dalle dimensioni delle gocce.
La rifrazione scompone la luce nei colori dello spettro, mentre la
riflessione dirige i raggi verso l'osservatore che, non potendo
distinguere le singole gocce, vede l'arcobaleno come bande colorate
senza soluzioni di continuità.
Il violetto appare nella parte più interna dell'arcobaleno, il rosso
nella parte esterna, ma senza transizioni nette tra un colore e l'altro.
Un arcobaleno "secondario", meno luminoso, prodotto da riflessione
doppia, può anche apparire esternamente al primo, con un raggio di circa
51 gradi ed i colori dell'iride invertiti. L'area scura di cielo non
illuminato posta tra l'arcobaleno primario e quello secondario viene
chiamata "banda di Alessandro", da Alessandro di Afrodisia che la
descrisse per primo.
Eccezionalmente si possono scorgere tre arcobaleni secondari, sempre più
esterni e più fiochi. Deboli arcobaleni possono apparire anche nel lato
interno dell'arco primario. Questi arcobaleni, definiti "supernumerosi",
si manifestano quando le gocce di pioggia sono piccole e di dimensioni
simili. Sono generati da fenomeni d'interferenza tra i raggi di luce che
seguono percorsi lievemente differenti e con lunghezza d'onda
leggermente diverse all'interno delle gocce di pioggia. Quando le
radiazioni luminose sono tra loro in fase, si rinforzano ("interferenza
costruttiva"), creando una banda molto luminosa; quando invece sono
fuori fase fino a mezza lunghezza d'onda, si annullano ("interferenza
distruttiva"), creando un buco.
Un arcobaleno abbraccia uno spettro continuo di colori e le bande
colorate distinte che osserviamo rappresentano un artefatto dovuto ai
fotopigmenti presenti nella retina dell'occhio e all'interpretazione
delle immagini da parte del cervello.
La risposta di picco dei recettori di colore umani varia da persona a
persona, di conseguenza ogni individuo vede colori leggermente
differenti; i daltonici vedono un insieme ridotto di colori.
La dimensione delle gocce influisce sull'ampiezza dell'arco e determina
anche l'intensità cromatica. Deboli precipitazioni, con gocce molto
piccole, producono arcobaleni piuttosto sbiaditi. I rovesci generano gli
arcobaleni più spettacolari.
Gli arcobaleni più grandi si osservano quando il sole è basso nel cielo;
se il sole è più alto di 42°, l'arcobaleno non è visibile perché si
troverebbe sotto l'orizzonte. Talvolta l'arcobaleno può apparire
frammentato se la pioggia non forma una cortina continua.