L'Aquila 29 giugno 2008
I Cumuli (Cu) che si formano sulla terraferma, sono nubi ad
evoluzione diurna molto frequenti in primavera ed in estate. L'intenso
irraggiamento solare surriscalda il suolo e, di
conseguenza, la bassa troposfera, innescando moti convettivi
prevalentemente ascensionali che, in presenza di rilievi, si
concentrano, almeno inizialmente, su questi. I rilievi, infatti,
riscaldano l'aria più rapidamente delle pianure.
I moti convettivi innescati da questa instabilità termica, sono
rinvigoriti dalla presenza di elevate concentrazioni di vapore. La
condensazione del vapore acqueo, infatti, libera una notevole quantità
di calore che alimenta le correnti ascensionali associate alle
formazioni cumuliformi.
Nel corso della mattinata, quando il cielo è sereno e non sono presenti
forti venti nella bassa atmosfera, si sviluppano dei piccoli Cumuli (Cumulus
humilis) che tendono poi a gonfiarsi, se l'aria è instabile,
trasformandosi prima in Cumulus mediocris, poi in Cumuli
imponenti (Cumulus congestus). Quando compaiono i Cu con,
quasi sempre si sviluppano, subito dopo, delle nubi temporalesche (Cb)
per ulteriore accrescimento dei Cumuli imponenti.
Anche i mari caldi generano Cumuli congesti quando l'aria è instabile,
in modo particolare nelle ore notturne e mattutine.
I Cumuli imponenti della foto si sviluppavano sul massiccio montuoso del
Velino-Sirente nelle ore centrali del giorno. Poco dopo evolvevano in
Cumulonembi (Cb). Nelle ore pomeridiane, grandi formazioni
temporalesche in aria potenzialmente instabile, anche per la presenza di
notevole umidità atmosferica, erano presenti in molte località interne
dell'Italia centrale (sulla sinistra, foto satellitare -delle ore 12,51,
ora solare- FONTE: satellite NOAA in orbita
polare).