Il monitoraggio delle formazioni temporalesche effettuato per mezzo dei
satelliti e dei radar Doppler, si è arricchito, negli ultimi anni di una
nuova strumentazione che individua le fulminazioni prodotte da questi
imponenti fenomeni naturali.
I fulmini sono i più grandi generatori di onde elettromagnetiche
esistenti sul nostro pianeta e possono essere rilevati da ricevitori
radio "sintonizzati" sulle frequenze generate dalle scariche
atmosferiche.
Si utilizzano due tipologie di rilevatori dei campi prodotti dai
fulmini:
- i sensori interferometrici, che si basano sull'analisi
interferometrica del campo generato dai fulmini, consentendo di misurare
le caratteristiche dei fulmini ed i punti d'impatto;
- i sensori ad ampio spettro, che
si
basano su triangolazioni goniometriche per il rilevamento del punto
d'impatto dei fulmini con il suolo. Questi sistemi di rilevamento,
quindi, registrano gli impulsi prodotti dai fulmini (campo elettrico e
campo magnetico) e risalgono al punto di impatto (in un'area di circa
500 km). Viene calcolato il "tempo d'arrivo" (differenza di tempo di
arrivo tra coppie di sensori) e la "misurazione del campo"
(registrazione delle componenti ortogonali del campo magnetico e delle
polarità del campo elettrico prodotti dai fulmini) utilizzando due
antenne ortogonali collocate su almeno due sensori.
Il sistema OTD (Optical Transient Detector), invece, effettua il
rilevamento dei fulmini tramite satellite orbitale della NASA
(posizionato a 710 km dalla superficie terrestre) utilizzando delle
lenti, dei rilevatori (che funzionano in modo simile alla retina del
nostro occhio) ed un sistema di conversione del segnale.
Una bella carta delle fulminazioni,
frequentemente aggiornata, è pubblicata nel sito
blitzortung.org.
Le diverse colorazioni assegnate alle scariche elettriche,
corrispondenti alla legenda collocata nell'angolo superiore sinistro
dell'immagine, rappresentano il tempo intercorso dal manifestarsi delle
fulminazioni.
Quelle più recenti sono colorate in bianco, quelle più vetuste
(risalenti a due ore fa) sono rappresentate con un colore rosso scuro.
Nel sito del
CETEMPS sono rappresentate le fulminazioni avvenute nelle ultime due
ore. Le aree in cui sono state registrate numerose fulminazioni appaiono
come cerchi colorati riportanti il numero delle scariche; quelle in cui
si sono verificati da 2 a 9 impatti sono colorati in azzurro, da 10 a 99
scariche in giallo, quelle con un numero d'impatti superiore sono di
colore rosso.
Il simbolo di una folgore corrisponde ad un singolo punto d'impatto; la
colorazione di questo simbolo è correlata alla vetustà dell'impatto:
visualizzare la legenda portando il cursore del mouse (che assume la
forma di una manina) sul menu a comparsa MENU FULMINI
(collocato nell'angolo superiore destro della mappa).
Ogniqualvolta si clicca su un cerchio colorato si richiama una nuova
mappa a maggiore definizione, fino ad arrivare alla visualizzazione dei
singoli punti d'impatto sempre rappresentati
da simboli della folgore. Si può ottenere lo stesso risultato agendo
sulla rotellina del mouse oppure cliccando, in basso a destra, su
+.
Nel menu a comparsa MENU FULMINI è possibile
selezionare o deselezionare i segni di spunta relativi alla vetustà del
rilevamento: se, per esempio, si lascia il segno di spunta soltanto a
fianco di "0-20 minuti", verranno visualizzate esclusivamente le
fulminazioni più recenti (avvenute negli ultimi 20 minuti) in colore
ciclamino; quelle avvenute 20-40 minuti prima in colore
rosso... fino ad arrivare alle più vecchie
rappresentate come "folgori vuote".
Cliccando sulle singole icone delle folgori, compare una finestra
riportante i seguenti dati relativi all'evento d'impatto: periodo di
manifestazione dell'evento, data, ora, latitudine, longitudine,
incertezza posizionale, n° delle stazioni di rilevamento utilizzate per
l'individuazione della scarica elettrica.
Le immagini riprese a intervalli di 15 minuti, dal satellite Meteosat 10
(MSG3), pubblicate nel sito
sat24, mostrano, oltre alle formazioni nuvolose, anche la
localizzazione delle fulminazioni più recenti.
Per attivare o disattivare la funzione Lightning per la
visualizzazione delle scariche atmosferiche, occorre cliccare in basso a
destra sull'icona a forma di ingranaggi.
Anche nel
sito dell'Aeronautica Militare (cliccare sull'immagine posta al
disotto di Scariche Elettriche) le fulminazioni sono
sovrapposte alle immagini riprese (nell'infrarosso) dal satellite
meteorologico europeo.
La localizzazione delle scariche elettriche, rilevate dalla rete
LAMPINET dell'AM (aggiornata ogni 15 minuti), in questo sito è molto
precisa. Inoltre, le fulminazioni non sono rappresentate da un unico
simbolo. Una "X" rappresenta una corrente negativa, il simbolo "+"
quella positiva.
Gli intervalli di intensità di corrente registrate (in kA) sono
rappresentate attribuendo ai simboli sopraccennati diversi colori
corrispondenti alla scala cromatica posizionata presso
l'angolo inferiore sinistro della cartina.