La nebbia è una nuvola che si forma presso la superficie terrestre. Come
gli altri tipi di nube si sviluppa per raffreddamento dell'aria umida,
ma
in questo caso l'abbassamento della temperatura non è causato
dall'espansione adiabatica prodotta dal sollevamento dell'aria,
anche se
all'interno di spessi strati nebbiosi possono verificarsi lenti moti
ascensionali responsabili di un locale ispessimento della nebbia.
Per le nebbie sono state proposte varie classificazioni. La più
semplice, basata sui fenomeni che originano la maggior parte delle
nebbie, le suddividono in due categorie:
- nebbie da irraggiamento;
- nebbie da avvezione.
Quelle da irraggiamento si formano di notte sulle pianure o nei
fondovalle, con venti molto deboli o calmi e cielo sereno o scarsamente
nuvoloso. In queste condizioni il suolo si raffredda per emissione di
raggi infrarossi verso lo spazio. Il conseguente abbassamento della
temperatura dell'aria umida a contatto del suolo permette la
condensazione del vapore all'interno di uno strato freddo e pesante,
inizialmente molto sottile, sormontato da aria più calda. Col passare
del tempo il raffreddamento si propaga verso l'alto, inoltre lo stesso
strato nebbioso si raffredda per irraggiamento, dando così luogo ad un
ispessimento della coltre nebbiosa.
Nebbie di questo tipo sono più frequenti nel tardo autunno e nella
stagione invernale, in modo particolare in condizioni di alta pressione
livellata che ostacola gli scambi d'aria verticali favorendo lo sviluppo
di inversioni termiche. L'assenza o la debolezza del gradiente barico
non consente, inoltre, lo sviluppo della turbolenza atmosferica generata
dall'attrito del vento in prossimità del suolo e la conseguente
scomparsa delle inversioni termiche alle più basse quote troposferiche.
Il totale dissolvimento delle nebbie al mattino (che può anche non
manifestarsi se le nebbie sono molto spesse e dense) è preceduto dal
sollevamento dei residui brandelli dei banchi di nebbia, con sviluppo di
effimere formazioni nuvolose a quote piuttosto basse ("Strati").
Estese e dense formazioni nebbiose hanno difficoltà a riscaldarsi nel
periodo dell'anno in cui la radiazione solare è più scarsa, anche perché
la superficie superiore della nebbia ha un'albedo elevato, vale a dire
che riflette gran parte della luce solare. In questo caso la nebbia
può così persistere per diversi giorni consecutivi. Nelle ore centrali
del
giorno,
comunque, la nebbia può "sollevarsi" un po' dal suolo; il debole
riscaldamento del suolo, infatti, può produrre l'evaporazione delle
goccioline che formano la nebbia. Questo stesso, modesto, riscaldamento
della parte inferiore dello strato freddo nebbioso innesca lenti moti
convettivi al suo interno, con il conseguente ispessimento della parte
superiore della formazione nebbiosa.
Le nebbie da avvezione sono generate dal transito di aria umida su una
superficie più fredda. Formazioni di questo tipo sono frequenti quando
affluisce aria calda ed umida sui mari freddi ("nebbie di mare"), ma può
anche originarsi per lo scorrimento di aria calda ed umida su suolo
innevato o su un ghiacciaio.
Una tipologia particolare di nebbia da avvezione è quella che viene
definita "nebbia da umidificazione". In questo caso, l'afflusso di aria
fredda sull'acqua calda produce un arricchimento di vapore acqueo
all'interno dell'aria fredda che si comporta tipicamente come una
"cattiva spugna". L'aria fredda, infatti, può trattenere poca umidità e
l'eccessivo arricchimento di vapore porta alla formazione di nebbie che,
a contatto dell'acqua calda assumono il caratteristico aspetto di
"nebbie fumanti". Logicamente, se l'aria fredda è instabile, la "nebbia
fumante" si dissolve rapidamente sollevandosi e mescolandosi con l'aria
sovrastante. Se, invece, l'aria fredda è sormontata da un'inversione
termica piuttosto robusta, si sviluppa un denso strato nebbioso. Spesso,
in questo strato di aria fredda stabile è già presente la nebbia; in tal
caso la "nebbia fumante" alimenta ed ispessisce ulteriormente la coltre
nebbiosa.
Particolari banchi di nebbia possono adagiarsi, specialmente in assenza
di vento, sui colli o ai piedi delle montagne per evaporazione della
pioggia; il successivo raffreddamento dell'aria prodotto dalla pioggia
stessa può portare alla condensazione del vapore acqueo ("Strati di
precipitazione"). Queste formazione nebbiose possono, talvolta,
svilupparsi sulle pianure fredde quando la pioggia cade da uno strato di
aria calda.