L'Alliaria
è
una pianta bienne, eretta, alta circa un metro e quasi mai ramificata,
con foglie picciolate un po' pelose nella pagina inferiore.
Le foglie inferiori, disposte a rosetta, sono grandi e cuoriformi,
quelle superiori sono più piccole e triangolari.
Ha una radice fittonante ramificata.
L'infiorescenza compare tra aprile e luglio; è peduncolata a racemo
corimboso terminale, in genere un po' ramificato, ed ampio fino a 30 cm.
Il fiore è quello tipico delle Crucifere (o Brassicaceae),
cioè a quattro petali e quattro sepali, nettamente separati; i petali,
bianchi, sono lunghi circa il doppio dei sepali, che sono invece di
colore verdastro.
Il frutto è una siliqua cilindrica solcata, ricurva alla base, lunga 5
cm.
I semi sono piccoli, scuri e a forma di corno.
È assente in Sardegna; altrove è comune su suoli ricchi di azoto, fino a
circa 1.700 m di quota, ma è meno abbondante in prossimità delle coste.
Il nome del genere deriva dall'odore agliaceo (abbastanza intenso, ma
gradevole) emanato da questa pianta, che è è l'unica Brassicacea
ad emanare un odore di aglio.
Le foglie e i giovani getti primaverili dell'Alliaria possono essere
cucinati insieme ad altre piante selvatiche per preparare ottimi
contorni o minestroni.
Viene anche usata per realizzare una salsa da accompagnare all'agnello
arrosto.
Le foglie tenere possono essere utilizzate nelle insalate.
Nei secoli passati si usava nella carne salmistrata e per accompagnare
il pesce di mare.
È utilizzata in fitoterapia per le sue proprietà diuretiche, vulnerarie
ed espettoranti. I semi sono usati come revulsivi, vermifughi e per
stimolare l'appetito.