Si tratta
di
una pianta bulbosa, erbacea, perenne, alta fino a 45 cm, con larghe
foglie piatte, setose e di consistenza carnosa. Il bulbo biancastro di
questo aglio selvatico è stretto e formato da una sola foglia basale.
Dal bulbo vengono emesse sia le foglie che lo scapo floreale.
Le foglie (generalmente 2) di un bel colore verde lucente, lanceolate e
lungamente picciolate, sono basali e lunghe fino a 30 cm.
L'aglio orsino nella seconda metà della primavera o all'inizio
dell'estate (a seconda della quota), produce un'infiorescenza a ombrella
lungamente peduncolata, priva di bulbilli, composta da una ventina di
fiori. I boccioli dei fiori sono avvolti da un'ampia spata di
consistenza cartacea che cade all'apertura del fiore.
Il perigonio, dotato di un lungo peduncolo, ha 6 tepali bianchi,
lanceolati, a
sviluppo
patente, lunghi circa un centimetro. Ha sei stami, più corti del
perigonio, con esili filamenti.
Il frutto è a forma di capsula a tre vani che si aprono
longitudinalmente rilasciando dei semi globosi.
È presente, anche in raggruppamenti molto numerosi, in tutto il
territorio nazionale nei boschi umidi (prevalentemente montani) di
latifoglie fino a 1.600 m.
La subs. ursinum, con peduncoli non lisci e dotati di numerose
papille è presente sulle Alpi e sull'Appennino settentrionale. Nel
restante territorio nazionale è presente la subsp. ucrainicum,
con peduncoli lisci e privi di papille.
Questa pianta ha un odore ed un sapore intenso, ma gradevole, di aglio
ed è utilizzata come verdura aromatica. Con questo aglio selvatico si
può preparare il pesto utilizzando le foglie più tenere al posto del
basilico.
Le foglie dell'Allium ursinum assomigliano a quelle del
velenoso mughetto, che non emana, però, odore di aglio.
L'epiteto specifico deriva, probabilmente, dal fatto che gli orsi, alla
fine del letargo, si cibano con questa pianta per depurare l'organismo.