L'"amorfa" è arbusto
infestante
con foglie simili a quelle della robinia (Robinia pseudoacacia),
di origine nord-americana, acclimatatosi
molto bene in quasi tutte le
regioni italiane (è assente soltanto in Sicilia).
A. fruticosa venne importata in Europa, come pianta ornamentale
e tintoria, nel 1724.
Il nome generico viene dal greco (amorpha = senza forma) e
allude alla caratteristica singolare del fiore che è privo di ali e
carena, presenti nelle altre leguminose.
Ha una chioma espansa tondeggiante, alta fino a 5 m, con fusto
irregolare, sinuoso, molto ramificato; i rami, sparsi fin alla base,
sono inizialmente rossastri e pubescenti.
La corteccia è liscia e di colore grigiastro.
Le foglie di questo arbusto, caduche, picciolate, imparipennate, sono
composte da 11-35 foglioline di forma ellittica con stipole lineari a
caduta precoce, di colore verde brillante sulla pagina superiore, un po'
più chiaro su quella inferiore.
All'inizio dell'estate produce fiori violetti ermafroditi, con brevi
pedicelli, su lunghi racemi irregolari unilaterali posti all'ascella
fogliare.
Il calice, campanulato, largo 4 mm e lungo 5 mm, ha 5 denti indistinti.
La corolla è tubiforme e ridotta a vessillo accartocciato, con stami
saldati alla base ed un po' sporgenti.
Il frutto, inizialmente verde e lucido, rosso o marrone a maturazione
(in autunno), è un legume lungo 7-8 cm, indeiscente, coperto da grosse
glandule e contenente 1-2 semi.
I semi sono di forma oblungo-ovata.
Cresce soprattutto lungo le sponde dei corsi d'acqua, dei laghi e delle
paludi, talvolta anche presso i bordi delle strade, ruderi ed incolti,
dalla pianura fino a 600 m.
È una pianta tossica.
Dalla sua linfa resinosa si estrae l'"amorpha", utilizzata come
stomachica ed insetticida.
L'amorfa è un'ottima pianta mellifera.