È una pianta erbacea perenne, alta fino a 60 cm, con grande radice tuberosa,
globosa o ovale e gracili fusti
glabri, eretti o prostrati, talvolta
ramificati.
Ha grandi foglie alterne, lunghe fino a 7 cm, quasi sessili, amplessicauli,
ovato-cuoriformi ad apice arrotondato, di colore verde chiaro, con
nervature infossate sulla pagina superiore, in rilievo su quella
inferiore.
I fiori dell'"erba astragola", singoli all’ascella delle foglie, con
breve peduncolo,
lunghi circa 4 cm, sono a forma di tubo giallo-verdastro,
ingrossato alla base (all'altezza dell'ovario), terminante in un
monopetalo linguiforme di colore bruno screziato di porpora. Fiorisce da aprile a
giugno.
l frutto di questa singolare pianta è un cerazio (capsula con
deiscenza incompleta) con diametro di circa 2 cm, contenente sottili
semi triangolari.
Vegeta fino ad 800 m s.l.m. in campi, pascoli e luoghi pietrosi. È
assente nella Valle d'Aosta e nel Trentino Alto Adige.
È una pianta tossica.
Se ingerita provoca disturbi intestinali e del sistema cardio-vascolare
che possono causare la morte per convulsioni e paralisi dei centri respiratori.
L'odore dolciastro dei suoi fiori attira gli insetti che, introdottisi
nel tubo non riescono ad uscire per la particolare conformazione dei
peli presenti sulle pareti del tubo. Nel tentativo di liberarsi dalla
trappola si dimenano favorendo la caduta del polline presente sul loro
corpo e, quindi, l'impollinazione. A loro volta le antere rilasciano il loro polline
sugli insetti, che possono poi fuggire grazie all'afflosciamento dei
peli.
La subsp. insularis
(E. Nardi & Arrigoni) Gamisans, (presente in Toscana e Sardegna)
ha un tubero cilindrico e dimensioni inferiori delle foglie e del frutto.