Questo asfodelo può raggiungere i 100 cm di altezza.
Pianta erbacea perenne, munita di apparato radicale rizomatoso costituito da numerosi piccoli tuberi fusiformi
di forma irregolare, ha fusto cilindrico dal quale si diramano delle ramificazioni
nella metà superiore.
Ha foglie tutte basali, lineari (larghe
fino a 4 cm e lunghe fino a 70 cm) a sezione triangolare appiattita.
I suoi numerosi fiori, con brattee rossastre e peduncolo lungo circa 6
mm, si aprono nella stagione primaverile in racemi piramidali. Hanno
corolle bianche con una linea centrale rossiccia, costituite da 6 tepali
liberi, lunghi stami (a filamenti bianchi e antere arancione) inseriti
su cuscinetti tutt'intorno all'ovario quasi sferico che ha uno stilo un
po' più lungo degli stami e stigma con estremità rigonfia.
I frutti sono capsule quasi sferiche (con diametro di circa 6 mm) a 3
valve, contenenti diversi semi neri.
Cresce fino a 1.200 m s.l.m. nelle garighe, negli
incolti, in prati
aridi ed in prossimità delle lagune e degli stagni costieri. Specie tipicamente mediterranea, è presente
nelle regioni peninsulari (ad eccezione delle Marche dove questa specie
è considerata estinta), nelle Isole, nell'Emilia-Romagna e in Liguria.
È una specie commestibile
ed officinale.
Le foglie vengono usate per confezionare la "burrata"
pugliese.
Gli asfodeli sono stati spesso utilizzate durante le carestie: i loro germogli
erano consumati
fritti o bolliti, i semi utilizzati come condimento o grigliati,
le radici bollite o cotte sotto la cenere, oppure ridotte in farina per
la panificazione. In alcuni paesi le radici vengono seccate e poi bollite in acqua
per produrre una sostanza mucillaginosa che viene mescolata con granaglie o patate per
realizzare un pane di asfodelo.
I fiori degli asfodeli vengono ricordati nella mitologia come il simbolo dei defunti ed erano utilizzati per adornare le tombe. Gli antichi Greci rappresentavano il regno
dei morti ricoperto di asfodeli. Omero scriveva nell’Odissea (canto IX): “La dove gli eroi sono caduti i prati si sono ricoperti di asfodeli che avevano il compito di accompagnare le loro anime nell’Ade”.