Pianta erbacea annuale,
la "borragine" presenta un fusto eretto che si disperde in alto in numerosi rami secondari,
un po' rossicci nella prima fase di sviluppo, ed è resa ispida dalla
presenza di setole subspinose bianche. Può raggiungere l'altezza di 80 cm.
Ha foglie verde scuro, con ruvida peluria, evidente nervatura, margine
ondulato e nettamente denticolato. Quelle raccolte in rosetta
basale, lunghe fino a 15 cm, sono ovato-ellittiche e lungamente picciolate;
le cauline sono lanceolate, brevemente picciolate o amplessicauli e si riducono nelle dimensioni
verso l'alto.
In primavera nelle località a clima caldo, in estate in quelle più
fredde (occasionalmente anche nelle altre stagioni)sviluppa
infiorescenze sommitali, pendule in piena fioritura, di breve durata,
portate da peduncoli.
I fiori presentano una corolla,
con tubo breve, a 5 petali lobati disposti a stella, larghi 2-3 cm, di colore blu-viola; al centro sono visibili le
antere violette derivanti dall'unione dei 5 stami in un cono sporgente.
Hanno un calice a 5 sepali saldati alla base, strettamente allungati lanceolati,
che si aprono per fare spazio al fiore per poi richiudersi sui frutti.
I frutti della Borago officinalis sono dei duri acheni trigoni
(tetracheni) allungati, rugolosi, contenenti numerosi semi
piuttosto piccoli.
Presente in tutte le regioni italiane fino a 1000 m circa, è più
comune in luoghi aperti e su suoli argillosi.
Specie commestibile (ma senza esagerare nel consumo!!!) ed officinale, la "borragine" è in genere impiegata per la preparazione di frittate e minestroni.
Ha un gusto che ricorda quello del cetriolo.
I fiori possono essere canditi, utilizzati nelle insalate o surgelati in cubetti di ghiaccio per decorare bibite e cocktail.