È una pianta erbacea perenne, cespitosa, alta fino a 80 cm, a fusto
ramificato, con peli sparsi e nodi ingrossati, dotata di rizoma
cilindrico ramificato.
Dai suoi fragili rametti spezzati viene emesso un latice giallo-arancio
(caustico) che,
esposto all'aria, si ossida rapidamente scurendo.
Ha foglie radicali lungamente picciolate, imparipennate, lobate in 5
segmenti, alterne, color verde-bluastro, più chiare o grigie nella
pagina inferiore; foglie cauline sessili e brevemente picciolate,
alterne, a 2 o 3 lobi ovali dentati con estremità arrotondata.
In aprile-maggio produce fiori in ombrelle terminali o solitari
all'ascella fogliare.
I fiori, lungamente peduncolati, hanno calice composto da due sepali caduchi, corolla con 4 petali
ovali gialli, una ventina di stami, ovario supero.
Il frutto allungato dell'"erba dei porri" (C. majus)
è una capsula
verde con sembianze di siliqua, contenente numerosi semi neri.
È comune
in tutte le regioni italiane, fino a 1200 m s.l.m., nei boschi,
negli incolti, su vecchi muri, nei giardini, nelle aiuole.
È una pianta officinale, tossica. Era utilizzata nel trattamento delle verruche.