Pianta erbacea perenne, che sopravvive nella stagione avversa con gemme
poste a livello del suolo (emicriptofita) protette dalla neve o
dalla lettiera di foglie,
il
"cirsio montano" (C. alsophilum) ha un fusto eretto (alto fino
a 2 m), ramoso in alto, foglioso, angoloso, striato e sub-glabro.
È provvisto di grandi foglie cauline, con piccole spine molli; le
inferiori (lunghe fino a 50 cm e larghe fino a 15 cm) da lobate a
pennatopartite e
con
corto picciolo alato amplessicaule, quelle superiori, di dimensioni
inferiori soprattutto verso l'alto, lanceolate o lanceolato-lineari,
dentate o pennatopartite, sessili con orecchiette amplessicauli spinose.
In estate sviluppa infiorescenze in glomeruli di capolini (generalmente
da 3 a 6) quasi sessili, formati da:
un involucro a bicchiere (del diametro
di circa 15 mm), con squame lanceolato-lineari, lunghe circa 4 mm e
lunghe circa 2 mm (le interne fino a 15 mm), vischiose e con punta
patente (oppure un po' riflessa) di colore verde;
una corolla purpurea di circa 16 mm.
Il frutto
di questo elegante cirsio è un achenio con grande pappo piumoso, lungo
circa 13 mm.
Presente nel Nord Italia, è
più comune nell'area alpina (ma raro nella Valle d'Aosta), da 500 m a
1800 m s.l.m., su suoli umidi, in modo particolare sulle sponde dei
corsi d'acqua.