Echium
vulgare
("erba viperina") è una pianta erbacea biennale, talvolta perenne, ispida per la
presenza di lunghi peli rigidi inseriti in un tubercolo di colore
porporino; nel
primo anno produce una rosetta di foglie, nel secondo anno sviluppa un fusto
eretto, alto fino ad 80 cm, semplice o con corti
rami alla base.
Ha foglie basali ricoperte di tubercoli e peli molli, lanceolato-spatolate, lunghe fino a 10 cm e larghe 1,5 cm, acute all'apice e gradatamente ristrette alla base in un corto picciolo;
foglie cauline alterne, sessili, lanceolate o più frequentemente lanceolato-lineari,
di colore verde grigiastro per la presenza di numerosi peli.
Le infiorescenze
dell'"erba viperina", che compaiono da maggio ad ottobre, sono a pannocchia
lassa, cilindrica o piramidale, formata da numerosi racemi, prima
relativamente densi, poi allungati.
I fiori hanno:
una brattea alla base;
un calice diviso fin quasi alla base in lacinie lineari acuminate di
circa 4,5 mm;
una corolla campanulata a 5 lobi dissimili (i 2 posteriori più lunghi,
gli altri più piccoli e riflessi), inizialmente rossastra, poi blu o
blu-violacea;
stami riflessi, più lunghi della corolla, con sottili filamenti lunghi
fino a 3,5 mm;
un esile stilo biforcato, più lungo degli stami.
Produce, racchiusi in esili sepali, frutti composti da quattro piccoli acheni
grigi, angolosi, di forma ovoidale a base piana; la superficie
dorsale è percorsa da una costolatura e l'apice è ristretto in
un'appendice conica.
Presente in tutte le regioni italiane, vive negli incolti, in pascoli
aridi ed in luoghi sassosi, fino
1700 m s.l.m.
È una pianta commestibile, officinale.