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Elaeagnus angustifolia    L.    -    Famiglia delle Alaeagnaceae

Elaeagnus angustifolia ("olivagno") è un piccolo albero spogliante, originario dell'Asia occidentale e centrale, alto fino ad 8 m, frequentemente a portamento arbustivo, con chioma densa tondeggiante, notevolmente ramificata, grigio argentata, somigliante all'olivo (Olea aeuropea) per la forma ed il colore delle foglie.

Ha un apparato radicale molto sviluppato, con tubercoli contenenti batteri azotofissatori.
Il tronco di questo elegante alberello è eretto, con corteccia compatta, verde grigiastra, sfibrata e solcata longitudinalmente; i rami più giovani, coperti di spine, sono di colore bianco argenteo per la presenza di peli peltati, quelli più vecchi sono marroni e coperti di scaglie.

Ha foglie brevemente picciolate, coriacee, flessibili, oblungo-lanceolate, a margine intero ed un po' ondulato; la pagina superiore è grigio verdastra, quella inferiore, coperta da peluria finissima, appare biancastra.

Tra i mesi di maggio e giugno appaiono, all'ascella dei rami più giovani, su peduncoli di 5-8 mm, piccoli fiori ermafroditi penduli, giallastri ed intensamente profumati, con calice tubuloso che termina in un lembo a 4 denti.

Nella stagione autunnale o invernale, l'"olivagno" produce frutti che sono delle pseudodrupe di forma ovoidale, lunghe fino a 1,6 cm, avvolte dal tubo perigoniale, di colore giallo o arancione a maturazione; questi frutti, noti come "Datteri di Tresibonda", a maturazione sono coperti da scaglie argentee subglabre ed hanno una polpa dolce e farinosa, dura internamente.

Introdotto in Italia come pianta ornamentale per la creazione di siepi frangivento e per il consolidamento di dune e scarpate, si è naturalizzato soprattutto nell'Emilia-Romagna nel Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Predilige i luoghi assolati e ben drenati; si osserva frequentemente lungo i litorali.

I frutti si possono utilizzare per preparare minestre, gelatine e sorbetti.

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