Specie perenne
arbustiva, che a volte si sviluppa in piccoli alberi, con radici raggruppate in ceppi e fusti adulti
marrone nerastro e ruvidi per lo squamamento cortecciale, ha numerosi rami,
quasi sempre a portamento eretto che, da giovani, sono di colore marrone rossiccio o grigiastro, ricoperti da tomentosità.
Ha foglie
persistenti, coriace, verde scuro,
lineari e in verticilli generalmente di 4, quelle giovani ciliate ai bordi.
In primavera produce
numerose infiorescenze terminali umbelliformi collocate su corti rami laterali, con 1-3
piccoli fiori penduli, brevemente picciolati, bianco crema e profumati, formati da:
una corolla scampanata o tubolare-scampanata con
lobi eretti e di colore bianco;
antere incluse e dorsifisse;
stilo lungo e grosso, con stigma discoidale e dilatato all'antesi.
Il frutto
di questa erica è una capsula ovale o globosa, liscia, contenente
numerosi, piccoli semi ellissoidali con fini striature.
Presente in quasi tutte le regioni italiane (assente in Valle d'Aosta e
nel Friuli), vegeta fino a 1200 m in boschi radi e nelle garighe.
L'Erica arborea è una pianta officinale. Viene anche utilizzata per fare scope; il suo legno
è impiegato nella costruzione dei fornelli da pipa; è, inoltre, una
buona pianta mellifera.