È una pianta erbacea
annua, alta fino a 40 cm, con radice a fittone ramificata e fusto
rossastro, cilindrico, ascendente, non ramificato, con diametro fino a 7
mm.
Ha foglie
semplici, alterne, obovate od obcuneate, ad apice arrotondato e
finemente seghettato; le superiori, più grandi, sono larghe fino ad 1,5
cm, lunghe fino a 3,5 cm.
Da
gennaio (nelle località più calde da dicembre) a settembre sviluppa le
tipiche infiorescenze ad ombrelle terminali delle
Euphorbiaceae: i
ciazi. Si tratta di infiorescenze costituite da 5 brattee
verdastre saldate tra di loro a forma leggermente campanulata, con 5
(o più) fiori maschili ridotti ad un solo stame brevemente pedicellato
(la parte superiore del pedicello è il filamento staminale)
ed un fiore centrale in cui è presente solo il
gineceo
(organo femminile) con ovario supero a 3 carpelli ognuno dei quali con
uno stilo a stigma bifido (i 3 stili sono saldati alla base). Il ciazio è
circondato da 2 grandi brattee sessili, giallastro-verdognole, obovate
ed a bordo dentellato. In 4 insenature (tra le dentellature delle brattee) sono presenti 4 corpi ghiandolari
ovali, giallo scuro, profumati, contenenti sostanze nettarifere.
Il frutti dell'E.
helioscopia sono capsule giallastre a 3 mericarpi, nettamente
striate, contenenti semi ovoidali a superficie rugosa, di colore
marrone, che vengono dispersi per esplosione delle capsule.
Presente
in tutte le regioni italiane, vive in terreni degradati, aree
antropizzate, campi coltivati ed incolti, fino a 1800 m s.l.m.
È una pianta tossica.
Alla rottura emette lattice biancastro, amaro ed appiccicoso, irritante al contatto con la pelle.