È una piccola pianta erbacea annuale,
glabra, alta fino a 30 cm, con radice
fittonante e fusti cilindrici, spesso ramificati dalla base ed arrossati.
Ha foglie
con picciolo di circa 1 cm, alterne, intere, obovate o ellittiche,
attenuate alla base, verdi, un po' glauche specialmente nella pagina
inferiore.
In tutti i mesi dell'anno (perlomeno nelle località a clima non molto
freddo) produce infiorescenze a ombrella con brattee triangolari-ovate,
simili alle foglie superiori, dalle quali si sviluppano alcuni raggi
(generalmente 3) con biforcazioni, anch'essi accompagnati da bratteole
ovali.
I ciazi (tipiche infiorescenze ad ombrelle terminali delle
Euphorbiaceae), larghi circa 1 mm, sono subsessili, con due
brattee basali, su una struttura a coppa contenente uno stame ed un
fiore femminile peduncolato, circondati da quattro nettari ellittici,
giallo-verdastri, attenuati in un apice a mezzaluna con due corni
biancastri.
Il frutti (coccari) di questa comunissima euforbia sono subglobosi, con tre mericarpi,
detti cocchi, lisci e
alati longitudinalmente, contenenti semi ovoidi a sezione esagonale, grigio-biancastri.
Presente
in tutte le regioni italiane, vive negli incolti, nei campi coltivati, pascoli, giardini, fino a 1700 m s.l.m.
È una pianta officinale, tossica.
Alla rottura emette lattice biancastro, irritante al contatto con la pelle.