È simile Ferula glauca L., a
foglie più larghe, di colore verde glauco nella pagina inferiore.
Il "finocchiaccio" (Ferula communis) è una pianta erbacea (ma a
base un po' legnosa) perenne, alta fino a 3 m, con robusto rizoma e fusto
(scapo fiorale) cavo, eretto, cilindrico,
robusto e finemente striato, che persiste a lungo anche da secco.
Ha foglie piuttosto sottili, verdi su entrambe le facce e con una grossa guaina;
le basali, lunghe fino a 60 cm, pluripennate, sono suddivise in lacinie lineari,
mucronate, lunghe fino a
5 cm, quelle superiori sono progressivamente più piccole e infine
ridotte alla sola guaina che avvolge le giovani infiorescenze.
In maggio-giugno produce numerose infiorescenze ad ombrella terminale
(avvolte, prima della fioritura, dall'ultima guaina fogliare rigonfia),
la centrale a 25-40 raggi, le laterali un po' più piccole.
I fiori che compongono le ombrelle hanno
5 piccoli petali gialli e
disco nettarifero lucido
I frutti della ferula sono diacheni appiattiti con le coste laterali saldate in un'ala.
Presente in gran parte delle regioni italiane (con l'eccezione del
Piemonte, della Valle d'Aosta, del Trentino A.A. e del Friuli V.G.),
vegeta in località assolate (pascoli, incolti) ed a clima temperato,
fino a 1200 m s.l.m.
È una pianta tossica.
Il fusto secco è utilizzato per realizzare oggetti d'artigianato.