Può essere confusa con Galeopsis pubescens
Besser che ha la corolla lunga più del
doppio del calice e di colore giallo con venature rosse alla fauce.
È una pianta erbacea
annua, alta fino
a 60 cm, con radice a fittone e fusto eretto, ascendente,
ramoso e quasi corimboso nella porzione superiore (talvolta semplice), a sezione tetragona
e con le quattro facce concave. Ai nodi il fusto è ingrossato-clavato e
ricoperto da setole patenti e in genere anche da brevi peli ghiandolari.
Ha foglie dotate di picciolo (lungo circa 2 cm), opposte, ovali o
ovato-lanceolate
a base allargata ed apice acuminato (larghe circa 2,5 cm e lunghe circa
6,5 cm), sub-pubescenti (per peli ghiandolari sferoidali giallo-scuro),
con evidenti nervature e 6-10 denti ottusi per lato sul margine.
Da giugno a ottobre produce infiorescenze
verticillate,
con circa 8 fiori (collocati nei verticilli delle ascelle fogliari), brattee
simili alle foglie, bratteole lanceolate spinose ad apice ricurvo e,
alla base, peli ghiandolari brunastri.
I fiori hanno:
la tipica corolla delle Lamiaceae, di colore bianco, rosa o
giallastro, con tubo tronco-conico, labbro superiore peloso e labbro inferiore trilobato, con
lobi laterali un po' penduli e lobo centrale più grande, con 2 gibbe e
screziature generalmente di colore porpora scuro;
calice (che racchiude la corolla prima della fioritura) con tubo di
circa 6 mm, a 5 denti acuti lunghi circa 5 mm;
4 stami, di cui due più lunghi e due più corti (didinami),
sporgenti dalla corolla, posizionati sotto il labbro superiore, con
antere biloculari cigliate;
stigma bifido;
ovario supero, bicarpellare.
Il frutto, brunastro e screziato, della G. tetrahit è formato da 4 nucule (tetracheni)
ovoidali o trigone, con cicatrici scure, inserite alla base del calice.
Presente in quasi tutte le regioni italiane (assente in
Puglia e nelle Isole), vegeta, su terreni nitrofili, nei
cespuglieti, nelle radure boschive, in boschi radi, nei coltivi, in zone ruderali, fino a
2000 m s.l.m.
È una pianta officinale.