Galium verum ("caglio") è una pianta
erbacea
perenne, fornita di un rizoma stolonifero da cui sorgono numerosi fusti
alti fino
a 120 cm, eretti o prostrati, spesso con sfumature brunicce, cilindrici
in basso, tetragoni in alto, di norma poco ramificati, a rami patenti
con quattro file di peli rivolti verso l'alto.
Le foglie, in verticilli di 8-12 elementi posti ai nodi del fusto,
lunghe fino a 3 cm, sono lineari, quasi filiformi, acute, con peli molto
corti e dotate di una sola nervatura, prominente nella pagina inferiore.
Le infiorescenze appaiono alla fine della primavera e nella stagione
estiva in pannocchie allungate di piccoli fiori gialli.
I fiori, debolmente profumati, portati da brevi peduncoli, hanno corolle
gialle a 4 petali con breve tubo, intercalati a 4 stami con antere
marroni. L'ovario è infero a due loculi.
I frutti, composti da due mericarpi globosi con un seme ciascuno,
inizialmente verdi, diventano neri a maturazione.
Presente
in tutte le regioni italiane, vive nei prati, in boschi aperti, ai
margini dei boschi,
in luoghi sabbiosi o sassosi, fino 2000 m s.l.m.
È una pianta commestibile ed officinale.
Il nome generico deriva dal greco gala = latte, in riferimento
alla capacità di questa pianta, contenente l'enzima fitochimasi, di far
cagliare il latte, proprietà che veniva utilizzata anticamente.
I teneri germogli del Galium verum si possono utilizzare nelle
insalate.
Dai fiori si ricava un colorante alimentare giallo.
In Inghilterra si producono formaggi tipici caratterizzati da un colore
giallo derivante dai fiori del "caglio".
Sono ghiotte di questa pianta le larve della sfinge passera (Macroglossa
stellatarum), una bella farfalla dal volo simile a quello del
colibrì.