L'"elleboro puzzolente"
(Helleborus foetidus) è una pianta perenne (con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo
tra 2 e 30 cm) a base legnosa, alta
fino a 70 cm
e
con diametro fino ad un metro. Ha grosse radici scure e fusto eretto (la
base è strisciante) ricoperto da guaine triangolari, residui delle
foglie cadute.
Le foglie, tutte cauline, di questa
pianta,
sono persistenti e di colore verde scuro. Le inferiori, lungamente
picciolate, sono completamente divise in 7-11 segmenti
lanceolato-lineari (lunghi fino a 17 cm e larghi fino ad 1,6 cm),
leggermente ricurvi e a bordo seghettato; le superiori sono intere e con
aspetto di brattee.
Da gennaio ad aprile produce infiorescenze composte da 3-15 fiori
campanulati, penduli, formati da:
5 tepali conniventi, obovati, di un verde più chiaro rispetto a quello
delle foglie inferiori, con bordo autoricoprente e di colore violetto
purpureo;
numerosi stami a disposizione spiralata, bilobi e di colore giallognolo;
3-7 carpelli sessili a disposizione spiralata, con ovario supero.
I
frutti di questo elleboro sono follicoli coriacei (lunghi fino a 3 cm),
connati alla base, con appendice (rostro) quasi uncinata,
contenenti semi rugolosi, oblungo-elissoidali, di colore nero brillante.
Presente in quasi tutte le regioni italiane (assente nel Friuli V.G. e
nelle Isole), in genere fino a 1000 m s.l.m, vive in mezz'ombra, al
margine dei boschi, in boschi cedui ed in zone sassose e cespugliose.
È una pianta tossica.