È una pianta erbacea perenne
rizomatosa, alta fino a 1 m, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve
(emicriptofita), dotata di fusto eretto ascendente, angoloso,
spesso arrossato e con rami a corimbo.
Ha
foglie picciolate (il picciolo è lungo fino a 6 cm) a margine
doppiamente dentato e provviste di guaina amplessicaule. Le inferiori
sono cordate (lunghe circa 7 cm), le superiori (più piccole) ovate.
In estate sviluppa corimbi di numerosi capolini fiorali (con diametro
fino a 3,5 cm) peduncolati, ad involucro emisferico (con diametro di
circa 1 cm) a 21 squame e ricettacolo quasi piano. I fiori sono formati
da:
un calice con sepali ridotti ad una coroncina di squame;
una corolla con petali saldati alla base (in forma di tubo); i fiori
tubulosi (quelli del disco centrale), giallo arancio, hanno fauci
dilatate a 5 lobi, quelli ligulati (periferici) gialli, hanno il tubo
terminante in un prolungamento nastriforme con circa 5 piccoli denti
all'estremità;
5 stami a filamenti liberi, con antere saldate fra di loro formando un
manicotto circondante lo stilo;
uno stilo con stigma bifido;
un ovario infero.
I frutti
di questa bella Asteracea sono acheni striati, quasi
cilindrici, con pappo biancastro.
È più comune presso sorgenti, corsi d'acqua e in boschi radi ed umidi,
da 500 a 1800 m s.l.m.
Jacobaea alpina subsp. alpina è presente nell'area alpina del
Triveneto e della Lombardia orientale;
Jacobaea alpina subsp. samnitica (pianta alta fino a 60 cm e con
foglie a pagina inferiore grigio-ragnatelosa) in
alcune località dell'Appennino Umbro-Marchigiano,
Laziale-Abruzzese-Molisano e Calabro-Lucano.
È una pianta tossica.