Apparentemente simili
alle
"vedovelle" appartenenti alla Famiglia delle Dipsacaceae (Gen.
Scabiosa), questi graziosi fiorellini, di un azzurro vivace,
appartengono invece alla Famiglia delle Campanulaceae.
Sono piante erbacee annue o bienni (talvolta perenni) alte fino a 65 cm,
con radice fittonante ramificata.
J. montana, ramificata fin alla base, produce molti fusti,
pelosi alla sommità, eretti o ascendenti obliquamente, provvisti di
foglie nella metà inferiore, in modo particolare alla base;
Ciascun fusto porta una sola infiorescenza alla sommità.
Le foglie basali sono sessili o un po' decorrenti, di forma variabile
(prevalentemente lineare oblunga o oblanceolata con apice arrotondato),
lunghe fino a 5 cm.
Quelle cauline, sessili, più o meno oblunghe, con apice acuto e margini
ondulati o dentati, sono disposte a spirale intorno al fusto e tendono a
diventare sempre più piccole verso l'alto.
Le foglie, stropicciate, emanano un odore sgradevole.
Le infiorescenze, presenti dalla primavera all'inizio dell'autunno, sono
formate da minuscoli fiori (flosculi), anche molto numerosi, circondati
da un anello di brattee verdi.
Le brattee involucrali esterne sono ciliate e disposte prevalentemente
in 2-3 serie.
I fiori hanno un calice peloso, quasi globoso, con 5 esili denti
acuminati.
I 5 petali della corolla sono di colore azzurro lilacino.
Anche gli stami sono 5 e supportati da un filamento lungo circa 3 mm.
Lo stilo sporge oltre i petali; lo stigma è bifido, l'ovario infero.
Dopo l'impollinazione ciascun flosculo produce una capsula ovale, che si
apre a maturità per mezzo di due valve in prossimità dell'apice
liberando 6-8 semi di colore marrone.
Questa piantina vive in quasi tutti i suoli non calcarei d'Italia fino a
2000 m, in praterie rocciose, su sabbie, rupi, incolti; è assente nel
Friuli Venezia Giulia, nel Molise, nella Campania, in Puglia e nella
Lucania.
Molto appetita dalle pecore, è spesso uno dei componenti del buon fieno.