Pianta erbacea perenne, laticifera, glauca, alta fino a 90 cm, la "lattuga
rupestre" (Lactuca perennis) presenta un robusto fusto
ascendente ed eretto, a rami arcuati (generalmente arrossati) ed una
radice fusiforme, carnosa e brunastra.
Ha foglie basali, in rosetta, pennatosette (occasionalmente non lobate),
con picciolo alato; la parte centrale delle foglie è larga fino ad 1 cm, le lacinie laterali sono lineari, oppure dentate e talvolta
ulteriormente pennate. Le foglie cauline, sessili ed abbraccianti il
fusto, sono lanceolato-lineari e progressivamente ridotte.
L'infiorescenza di questa lattuga compare tra aprile e luglio ed è
formata da 12-20 capolini lungamente peduncolati, in pannocchia lassa
corimbiforme.
I capolini sono costituiti da un involucro conico e stretto (largo fino
a 6 mm e lungo fino a 20 mm), composto da 2-4 serie di squame (o
brattee) embricate (spesso arrossate) con, all'interno, un ricettacolo
che fa da base ai fiori. Le squame hanno forma ottusa; quelle esterne
sono ovato-triangolari od ovato-lanceolate, quelle interne lanceolate.
I fiori, tutti ligulati e con un diametro di 20-25 mm, hanno:
una corolla azzurro-violacea;
5 stami, con filamenti liberi e antere saldate in un tubo che circonda
lo stilo;
uno stilo filiforme con peli
nella parte inferiore e 2 stigmi
divergenti;
ovario infero.
I frutti di questa pianta sono acheni (lunghi circa 6,5 mm) brunicci,
fusiformi compressi, striati longitudinalmente e con un lungo becco
(di circa 5,5 mm) dotato di pappo formato da peli bianchi.
Presente in quasi tutte le regioni italiane (assente in Puglia e nelle
Isole), da quote collinari fino a 1600 m s.l.m, vive su rupi, pietraie,
muri a secco e praterie rase rocciose.
È una pianta commestibile.