Si tratta di una piccola pianta erbacea perenne, alta fino a 30 cm, a colorazioni rosa e
bianco giallastro, appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae, che comprende specie
erbacee ed arbustive parassite o semiparassite, provviste di gemme sotterranee e radici
dotate di organi
specifici per nutrirsi della linfa di altre piante.
Alcune specie, come quelle appartenenti al genere Lathraea, non
possedendo clorofilla, si comportano da parassite assolute, estraendo
anche sostanze organiche dalla pianta ospite.
Tra le cavità delle squame
della Lathraea squamaria penetrano dei piccolissimi animali
che vengono poi assorbiti dalla pianta per mezzo di sottilissimi
filamenti che avvolgono rapidamente l'animaletto e ne assorbono le
sostanze molli; si può quindi affermare che si comporti sia da parassita
della altre piante che da "pianta carnivora".
Ha un grosso rizoma ramoso, provvisto di squame orbicolari
e di austori (estroflessioni simili a delle radici
che
penetrano nei tessuti dell’ospite per estrarne le sostanze nutritive)
sotto forma di ventose a disco appiattito. Dal rizoma si sviluppano
numerosi fusti sotterrani striscianti e fusti epigei fertili, cilindrici,
rosa chiaro o bianco-giallastri, a consistenza molle, che anneriscono
col disseccamento.
Lungo
il fusto presenta alcune foglie ridotte a squame caduche, lunghe circa 1 mm e larghe
circa 7 mm.
In primavera sviluppa infiorescenze sotto forma di racemi terminali compatti, lineari ed
unilaterali, di fiori peduncolati (il peduncolo è lungo circa 5,5 mm),
prima penduli, poi eretti, con grandi brattee rossastre a margine bianco.
I fiori sono costituiti da:
un calice (lungo circa 12 mm e largo circa 5 mm) campanulato,
roseo-carnicino, vellutato ghiandoloso, a sepali saldati alla base (calice gamosepalo) e con 4 denti
ovato-triangolari, lunghi tra 1/2 ed 1/3 della
lunghezza del tubo;
una corolla (lunga circa 15 mm) a petali saldati alla base (gamopetala),
con rigonfiamento basale, tubulosa-bilabiata, con labbro inferiore a 3
lobi,
biancastro e labbro superiore a forma di casco, di colore
rosa-carnicino scuro;
2 stami lunghi e 2 corti (stami didinami), con antere pelose e
sacche polliniche con estremità inferiore a forma di freccia;
stilo sporgente, poco più lungo degli stami, con stigma bifido;
ovario supero.
I frutti di questa
orobancacea sono capsule ovoidali apicolate (lunghe circa 10 mm),
contenenti numerosi, piccoli semi scuri, verrucosi.
Presente in
tutte le regioni italiane, ad esclusione della Puglia, fino a 1300 m s.l.m.,
vive in ambienti ombrosi, parassitando diverse specie cespugliose ed
arboree (soprattutto olmi, ontani, aceri, e Fagaceae). Predilige substrati calcarei
o neutri.