La "lupinella comune" (Onobrychis viciifolia)
è una pianta erbacea perenne, alta fino a 70 cm, con sistema radicale fittonante, profondo e robusto,
ricco di numerosi e grossi tubercoli radicali.
Il suo fusto, ascendente ed eretto, è robusto, semplice o poco ramoso, grossolano,
striato e fistuloso fra gli internodi, nella parte inferiore pubescente e
generalmente rossastro.
Ha foglie subglabre o leggermente sericee, provviste di stipole
scariose, connate e generalmente arrossate. La lamina fogliare è
imparipennata, con 6-14 paia di segmenti, gli
inferiori ellittici e brevemente picciolati, i superiori più stretti e
sessili.
Tra maggio ed agosto produce, su lunghi peduncoli ascellari, dense infiorescenze
in racemi piramidali spiciformi, composti da più di 10 fiori, con brattee lanceolate
lunghe come il tubo calicino.
I fiori hanno:
una corolla papilionacea (di circa 12 mm), rosa striata di rosso
(raramente bianca), con largo vessillo lungo quanto la carena, ad apice
rivolto all'indietro ed ali più corte del calice;
un calice a sepali saldati tra loro (gamosepalo), peloso, con 5
denti strettamente triangolari, lunghi circa 3,5 mm;
10 stami di cui 9 con filamenti saldati tra loro ed uno libero (stami
diadelfi);
ovario supero.
I frutti indeiscenti (camare) di questa fabacea sono legumi pubescenti
(lunghi circa 6,5 mm), con facce e margini muniti di tubercoli o corte spine, contenenti un seme reniforme verdastro.
Presente in tutte le regioni italiane,
fino a 2200 m s.l.m., è coltivata come "erba medica"; cresce
anche negli incolti, in prati e pascoli asciutti. Predilige substrati calcarei.
È utilizzata come foraggera. Per il suo nettare concentrato è avidamente
ricercata dalle api, con produzione di un ottimo miele di colore chiaro.