Originaria della regione del Capo di Buona Speranza in Sud Africa, l'"acetosella gialla" (Oxalis pes-caprae), introdotta nelle regioni insulari d'Italia e in altre regioni mediterranee verso la fine del Settecento,
è diventata una delle piante invasive più diffuse nell'areale
mediterraneo.
È una
pianta erbacea priva di fusto aereo (acaule), con rizoma e bulbilli sotterranei
(lunghi circa 2 cm e larghi fino ad 1 cm) di
forma ovoide e ad apice appuntito.
È dotata di radici carnose che si allungano e contraggono consentendo
l'interramento dei bulbilli fino ad oltre 20 cm.
Dai bulbilli viene emessa una rosetta fogliare, con stipole rettangolari
a margine cigliato e piccioli lunghi
circa 1 cm, terminanti con una foglia composta
da tre foglioline obcordate, ad apice profondamente incavato (lunghe
circa 14 mm e larghe circa 21 mm), un po'
succulente, con pagina superiore verde, generalmente punteggiata di bruno-porpora, pagina inferiore
verde chiaro e tomentosa.
Tra novembre e maggio produce infiorescenze
lievemente pubescenti (con alla base delle bratteole
triangolari-lanceolate), composte da 1 a 5 cime umbelliformi portanti
fino a 20 fiori imbutiformi penduli (con diametro di virca 3,2 cm),
formati da:
5 sepali liberi e lanceolati;
5 petali obovati, lunghi circa 2,3 cm, di colore giallo citrino;
10 stami, di cui 5 più corti;
5 stili termianti a bottone.
I frutti
di questa oxalidacea sono capsule cilindriche appuntite, pubescenti, lunghe circa 0,6 cm, che raramente arrivano a maturità.
Questa pianta, infatti, si diffonde essenzialmente per via vegetativa
mediante la produzione di numerosi bulbilli; le attività (soprattutto
agricole) che comportano un rimescolamento del suolo favoriscono la
dispersione dei bulbilli e
quindi
le capacità invasive di questa specie alloctona.
Presente in quasi tutte le regioni italiane (assente in Valle d'Aosta,
Veneto e Friuli V.G.), ma più diffusa al Meridione, in grado di attecchire in qualsiasi tipo di suolo, anche sabbioso e roccioso,
vive in frutteti, vigne, orti, giardini, zone ruderali, incolti, prati,
arbusteti e margini boschivi, fino a 600 m s.l.m.
È una pianta commestibile ed officinale.
Può essere tranquillamente consumata lessata o utilizzata nelle
insalate (in questo caso in modiche quantità per la presenza di notevoli
concentrazioni di ossalati), alle quali conferisce un piacevole sapore
acidulo.