Alta fino a 1 m, la "rosa di macchia" (Rosa spinosissima) è un
arbusto cespuglioso perenne, provvisto di rizoma stolonifero, con rami
rosso brunastri. Trae l'epiteto
specifico dal notevole numero di sottili spine giallastre (talvolta
anche di aculei molli) presenti sul suo fusto e sui suoi rami.
Le sue foglie caduche, che ricordano quelle della "pimpinella" (Sanguisorba
minor) -infatti un vecchio sinonimo di questa pianta è Rosa
pimpinellifolia L.-,
sono formate da 7-11 brevi segmenti, lunghi circa 18 mm, con
18-20 denti semplici per lato. Prima della caduta
assumono un bel colore porpora scuro.
Tra maggio e luglio produce, su peduncoli lunghi fino a 3,6 cm, fiori
profumati, prevalentemente isolati, composti da:
un calice a sepali interi, sottili, con appendice terminale; eretti e
persistenti nel frutto;
una corolla (del diametro di circa 7 cm) a
5 petali bianchi, talvolta sfumati di rosa o di giallo;
stili lanosi, con stigmi riuniti in una pallina emisferica;
Talvolta i peduncoli e la base del calice sono dotati di peli
ghiandolari.
I frutti neri di questa rosa (rossi se immaturi) sono subsferici e con
diametro di circa 1,4 cm.
Cresce in tutte le regioni italiane ad eccezione della Puglia, su rupi,
creste, prati, in zone cespugliose, da 500 m a 1500 m s.l.m. Predilige i
suoli calcarei.
Con i suoi frutti (cinorrodi) si possono preparare sciroppi e
marmellate.