Sambucus ebulus ("ebbio") è una
robusta
pianta erbacea perenne, cespugliosa, alta fino a 1,5 m, fetida,
con rizoma stolonifero bianco, internamente
midolloso, dal quale si
elevano fusti eretti, rigidi, semplici o un po' ramificati, talvolta
arrossati, dotati di costolature chiare longitudinali e midollo bianco.
Le foglie di questa pianta, imparipennate, con 7-11 lamine
oblungo-lanceolate ed acuminate all'apice, sono lunghe 6-15 cm e larghe
1,2-2,5 cm; sono provviste di stipole fogliacee, disuguali, ovali e
dentate, con apice acuto.
I segmenti, dotati di un corto picciolo, hanno il margine seghettato e
3-5 nervature parallele; la pagina superiore è verde e glabra, quella
inferiore chiara e pubescente.
Fiorisce da maggio a luglio.
I fiori, in ampi corimbi di 5-16 cm, rivolti verso l'alto, con cime di 3
rametti, hanno una corolla rotata, bianca (o leggermente rosata
all'esterno) formata da un breve tubo conico e da un lembo diviso in 5
lacinie appuntite di 4 mm e 5 stami liberi, con antere estrorse,
violette, di forma ovoidale.
L'ovario, sincarpico, è infero. Il calice è ridotto ad un breve tubo con
5 dentelli triangolari.
Il frutto è una drupa piriforme del diametro di 3-6 mm, inizialmente
verde rossastra, lucida e nera a maturità.
Presente in tutte le regioni italiane, ad eccezione della Valle d'Aosta,
vive negli incolti e nei pascoli, prevalentemente su suoli
argilloso-calcarei, fino a 1300 m s.l.m.
L'"ebbio" è una pianta officinale, tossica.
I frutti entrano nella preparazione di repellenti, coloranti ed
inchiostri.