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Amanita verna    (Bull.) Lam.

Il nome della specie deriva dal latino vernus = primaverile, si tratta infatti di un'Amanita tipicamente primaverile, molto velenosa, ma fortunatamente meno diffusa dell'A. phalloides. Molto simile alla A. phalloides fo. alba, si distingue, oltre che per il periodo di crescita, per le dimensioni un po' inferiori, per l'assenza di fibrille innate nella cuticola del cappello e per il gambo privo di zebrature.
Questo fungo può essere causa di avvelenamenti anche mortali quando, raccolto senza la volva da fungaioli inesperti, viene scambiato per un piccolo prataiolo (Agaricus).

A. verna ha un cappello non molto grande che può raggiungere i 9 cm di diametro. Inizialmente globoso, più o meno spianato o depresso a maturità ed a margine diritto e regolare, è munito di una cuticola asportabile, sericea e brillante con tempo secco, bianca perlomeno in fase giovanile, talvolta può assumere, specialmente a maturità, deboli tonalità ocracee soprattutto al centro.
Il gambo bianco, slanciato, con base un po' bulbosa, internamente midolloso, poi cavo, è fibrilloso pruinoso nel giovane, liscio nell'adulto ed è ornato da un anello piuttosto alto, membranoso, sottile e fragile frequentemente lacerato. Possiede una volva bianca, a volte un po' ingiallente con l'età, sottile, membranosa, a forma di sacco, con bordo libero irregolarmente strappato.
Le lamelle di questa candida Amanita sono bianche, fitte e libere al gambo.
La carne bianca, tenera, un po' molle, non emana odori particolari.
Cresce dall'inizio della primavera nei boschi più caldi, all'inizio dell'estate nei boschi montani, tipicamente sotto latifoglie. È più comune in ambiente mediterraneo.
È un fungo velenoso mortale.

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