Questo
fungo primaverile, conosciuto soprattutto con il nome volgare
"prugnolo", ha un cappello carnoso, non molto grande con un diametro
che
raramente supera i 10 cm,
inizialmente emisferico,
poi convesso-pianeggiante, a bordo un po' ondulato e margine involuto soprattutto nel giovane, dotato di una cuticola asportabile, liscia, di
colore dal biancastro al camoscio chiaro, talvolta bruniccio o nocciola
specialmente a piena maturità.
C. gambosa ha un gambo cilindrico, talvolta abbastanza
massiccio, a volte clavato, pieno, alto fino a 10 cm, biancastro,
leggermente pruinoso specialmente in alto.
Le lamelle, tipicamente basse e fitte, hanno il filo irregolare e sono
di colore bianco sfumato di crema pallido.
La carne
bianca, soda e compatta di questo fungo pregiato emana un intenso e
gradevole odore farinoso ed ha sapore dolciastro.
Cresce
prevalentemente in luoghi aperti o, perlomeno,
un po' soleggiati: prati,
margine dei boschi, boschi radi, cespugli di rosacee (biancospini,
prugnoli, rovi, rose canine). Di norma compare, in lunghe file, cerchi
(i cosiddetti "cerchi delle streghe") o semicerchi, dalla fine di marzo
(alle quote più basse in ambiente mediterraneo), all'inizio dell'estate
(in alta montagna); seppur raramente, può fruttificare anche nella
stagione autunnale. Nei luoghi di fruttificazione viene favorito un
rigoglioso sviluppo della vegetazione erbacea, di conseguenza,
specialmente nei prati montani, il micelio di questo fungo determina la
formazione di cerchi e semicerchi di erba più alta e più verde.
È un ottimo fungo commestibile.