Questa bella specie
fungina
lignicola è facilmente riconoscibile per il caratteristico imenoforo a
nido d'ape.
Il cappello della D. nitida raggiunge i 12 cm di diametro a maturità;
sessile, semicircolare, spesso fino a 4 cm, convesso, ingrossato alla
base, ornato da 3 - 6 solchi concentrici poco profondi, ha un
superficie liscia e brillante, bruno dattero (in genere più chiara verso
la periferia), tendente ad imbrunire con l'arrivo dell'inverno.
L'imenoforo è costituito da tubuli monostratificati, rigidi, a
parete
spessa, lunghi fino a 2,2 cm alla base del fungo, più corti verso
periferia, con gli alveoli in prossimità del margine inclinati verso
l'interno, opachi, da giallo bruno a bruno tabacco, foderati da un pellicola di consistenza ceracea, bianca, pruinosa per gruppi di piccoli
fiocchi inizialmente bianchi, poi giallo bruni.
I tubuli terminano in pori molto ampi (fino a 3 mm di diametro),
regolari, più o meno esagonali, lisci, resinosi, brillanti, giallo bruno
chiaro nel fungo giovane, bruno scuro in età avanzata.
La carne, a consistenza suberosa, dura, ma graffiabile con le unghie,
concolore ai tubuli e di sapore dolce emana un odore piuttosto debole.
Specie termofila, legata alle querce sempreverdi, è abbastanza comune su
rami morti di leccio.
Non ha alcun valore alimentare.