L'epiteto specifico (latino sulphureum = attinente allo zolfo)
si riferisce ai colori giallo sulfurei dell'intero carpoforo che,
insieme al caratteristico, sgradevole odore di zolfo o di gas, ne facilitano
la determinazione.
Può essere confuso con T. bufonium
(Pers.) Gillet
che
possiede
un cappello con tonalità rosate.
Ha un cappello irregolare, che può raggiungere gli 8 cm di diametro, nel giovane emisferico-campanulato
troncato e con margine arrotondato, poi appianato, ondulato, talvolta un
po' umbonato e con margine assottigliato, rivestito da una cuticola
asciutta, feltrata, di colore giallo zolfo, giallo ocra nei punti
contusi o in vetustà.
Il gambo, pieno, poi fistoloso, piuttosto slanciato, alto fino a 10 cm,
cilindrico, leggermente ingrossato inferiormente, spesso sinuoso o un
po' ricurvo, ha una superficie gialla con fibrille brune in basso.
Le lamelle, smarginato-decorrenti con dentino, spesse, sinuose,
flessuose e con filo ondulato, sono concolori al cappello.
T. sulphureum possiede una carne molle nel cappello, fibrosa
nel gambo, gialla, virante al rosa bruniccio in vetustà, con sapore
sgradevole ed intenso odore di zolfo o di gas.
Cresce nei boschi in autunno.
È un fungo tossico.