Nell’alta stratosfera il
succedersi di pulsazioni calde partenti dall’Asia ha determinato una
parziale perdita di energia del VPS (Vortice Polare Stratosferico), con
sviluppo di anticicloni stratosferici nei pressi dello Stretto di Bering
e conseguente stiramento e displacement del VPS. Nella
circostanza attuale, favorita da condizioni di QBO (Quasi Biennal
Oscillation) negativa, l’attività del vortice polare dovrebbe
risultare piuttosto debole, ma l’assenza di marcati disturbi provenienti
dalla troposfera, in modo particolare quelli indotti dall’attività
tropicale,
consente
comunque ad una stratosfera non particolarmente fredda e con velocità
zonali non molto elevate, di conservare una discreta compattezza. Nei
prossini giorni, il graduale approssimarsi dell’oscillazione
intertropicale MJO (Madden Julian Oscillation) alla fase 6,
inibirà i disturbi meridiani troposferici indotti da forcing termici. Di
conseguenza, con l’approssimarsi della fine di gennaio si assisterà ad
una intensificazione del vortice polare stratosferico, che tenderà a
diventare sempre meno permeabile alla propagazione verticale d’onda. In
ambito troposferico queste dinamiche stratosferiche dovrebbero favorire
un’accelerazione zonale su tutto il nostro emisfero promuovendo lo
sviluppo di ciclogenesi nordatlantiche sempre più vigorose e anticicloni
su gran parte dell’Europa centro-meridionale e del Nord Africa, in modo
particolare sull’Africa nord-occidentale e sul Mediterraneo occidentale.
Nella prima metà di febbraio si dovrebbero manifestare radicali
mutamenti nella circolazione atmosferica boreale come conseguenza
dell’ingresso della MJO nelle fasi 7-8 e (probabilmente) nella fase 1,
in concomitanza con una QBO persistentemente negativa e con tendenza ad
ulteriore accentuazione della negatività. C’è quindi da attendersi una
drastica riduzione delle velocità zonali troposferiche con sviluppo di
robusti blocking anticiclonici in rapida estensione verso le
alte latitudini euro-atlantiche. Si avrà probabilmente una maggiore
propensione all’instabilizzazione del VPS, anche con sviluppo di
Major Warming stratosferici e conseguente circolazione artica
anti-zonale, fenomeni favoriti dalla QBO negativa che in genere promuove
la BDC (Brewer Dobson Circulation) e la conseguente crescita
delle concentrazioni di ozono in area polare.
Nel complesso ci si attende, prima un periodo relativamente “tranquillo”
della durata di almeno due settimane, poi tendenzialmente più “agitato”
nell’ultimo mese dell’inverno climatico.
Se, come sembra probabile, si manifesterà un intenso Major Warming
stratosferico associato a correnti anti-zonali, si potrà assistere nel
mese di Febbraio ad una traslazione retrograda del vortice freddo
siberiano verso il Vecchio Continente… preme comunque sottolineare come
questa (azzardata) previsione necessiti di ulteriori conferme.
Michelangelo Nitti
14 gennaio 2024