IL CONSIGLIO
REGIONALE HA APPROVATO
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
PROMULGA
La seguente legge:
Art. 1
(Finalità)
1. Sostituito dall’Art.1 della LR 15
maggio 2006, n. 14:
"La Regione Puglia disciplina, nel rispetto dei principi fondamentali
stabiliti dalla legge 23 agosto 1993, n. 352 (Norme quadro in materia di
raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati) e
dal decreto del Presidente della Repubblica 14 luglio 1995, n. 376
(Regolamento concernente la disciplina della raccolta e della
commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati), la raccolta
e commercializzazione dei funghi epigei freschi spontanei, promuovendo
una cultura micologica ed ecologica al fine di tutelare la salute
pubblica e per conservare negli ecosistemi vegetali i benefici derivanti
dalla loro presenza difendendone la propagazione ed evitare la
distruzione della specie.”
Art. 2
(Modalità di raccolta)
1. Sostituito dall’Art. 2 della LR 15
maggio 2006, n. 14:
"Sul territorio della Regione Puglia è consentita la raccolta dei funghi
spontanei tutti i giorni della settimana, per specie sia commestibili
che non e per quantità non eccedente i tre chilogrammi al giorno per
persona d’età superiore ai quattordici anni, in possesso dell’apposito
permesso di raccolta di cui all’articolo 3.”
2. Sostituito dall’Art.2 della LR 15
maggio 2006, n. 14:
"E’ vietata la raccolta dell’Amanita Caesarea allo stato d’ovolo chiuso
e di tutti gli ovoli chiusi appartenenti allo stesso genere; inoltre è
vietato raccogliere gli esemplari delle altre specie aventi il diametro
del cappello inferiore a centimetri tre.”
3. Sostituito dall’Art.2 della LR 15
maggio 2006, n. 14:
"E’ invece consentita, a condizione che il diametro del cappello superi
i due centimetri, la raccolta delle
seguenti specie di piccole dimensioni:
a. Armillaria mellea
b. Cantharellus (tutte le specie)
c. Craterellus cornucopioides
d. Hydnum repandum
e. Tricholoma terreum
f. Calocybe gambosa”
4. E' altresì permessa la raccolta di un unico esemplare fungino che
ecceda il limite stabilito dei tre chilogrammi (Calvatia gigantea, etc)
ovvero di un unico cespo di funghi concresciuti (Poyiporus giganteus,
Pleurotus ostreatus, Armillaria mellea, ecc.). Inserito dall’Art.2 della
LR 15 maggio 2006, n. 14: "E’ consentita la raccolta dei funghi velenosi
e velenosi mortali esclusivamente per scopi didattici e scientifici a
opera di enti e centri istituzionalmente preposti dalla didattica e alla
ricerca scientifica.”
5. Nessun limite di raccolta è posto al proprietario, all'usufruttuario,
al coltivatore del fondo e ai componenti il nucleo familiare nell'ambito
dei territori di loro proprietà e dei quali abbiano l'usufrutto o il
possesso. Inserito dall’Art.2 della LR 15
maggio 2006, n. 14: "E’ fatto
obbligo ai cercatori di raccogliere esclusivamente funghi di sicura
provenienza.”
6. E' fatto obbligo ai cercatori di pulire i funghi sommariamente dal
terriccio all'atto della raccolta e di trasportarli solo per mezzo di
contenitori forati rigidi. E' vietato in ogni caso l'uso di contenitori
di plastica (sacchetti).
7. E' vietato usare, nella raccolta dei funghi, rastrelli, uncini o
altri mezzi che possano provocare danneggiamenti allo strato umifero del
terreno, al micelio fungino e all'apparato radicale della vegetazione.
8. E' comunque vietato distruggere, calpestare e danneggiare la flora
funginea di qualunque specie.
9. E' vietata altresì la raccolta dei funghi dopo il tramonto e fino
alle ore sette.
10. E' vietata la raccolta e l'asportazione, anche ai fini di commercio,
della cotica superficiale del terreno, salvo che per le opere di
regolamentazione delle acque, per la manutenzione ordinaria e
straordinaria delle strade e dei passaggi e per le pratiche colturali e
fermo restando comunque l'obbligo dell'integrale ripristino anche
naturalistico dello stato dei luoghi.
Art. 3
(Permesso per la raccolta)
1. Sostituito dall’Art.3 della LR 13 marzo
2012, n. 3:
“La raccolta dei funghi epigei spontanei è subordinata al rilascio, da
parte dei Comuni, di apposito permesso nominativo regionale, il cui
modello è approvato con decreto dell’Assessore regionale alle risorse
agroalimentari. Il permesso abilita alla raccolta su tutto il territorio
della Regione ed è rilasciato ai raccoglitori professionali e
occasionali che abbiano frequentato e superato appositi corsi di
formazione, della durata minima di dodici ore, di cui almeno un terzo
costituito da lezioni pratiche, con superamento di prove finali, tenuti
o diretti con l’ausilio di un micologo e promossi e organizzati dai
Comuni, dalle associazioni micologiche, aventi rilevanza nazionale,
regionale e territoriale e sedi operanti nel territorio regionale. Il
programma dei corsi è approvato dal Centro di controllo micologico
dell’Azienda sanitaria locale (ASL) competente per territorio. Il
permesso è altresì rilasciato ai possessori dell’attestato di micologo
ai sensi del decreto del Ministro della sanità 29 novembre 1996, n.686
(Regolamento concernente criteri e modalità per il rilascio
dell’attestato di micologo). Il permesso va rinnovato ogni tre anni
previo corso di aggiornamento relativamente agli aspetti normativi e
tossicologici. Gli iscritti alle associazioni micologiche di rilevanza
nazionale, regionale e territoriale possono essere esonerati dalla
frequenza del corso di aggiornamento. Le associazioni comunicano al
Centro di controllo micologico competente per territorio l’elenco dei
soci che intendano avvalersi di questa facoltà. Il responsabile del
Centro di controllo micologico competente rinnova, per una sola volta,
l’attestato di idoneità scaduto.”
2. Sostituito dall’Art.3 della LR 15
maggio 2006, n. 14:
"Si definiscono raccoglitori occasionali coloro che raccolgono i funghi
per proprio consumo. Si definiscono raccoglitori professionali coloro
che raccolgono i funghi per venderli al fine di integrare il proprio
reddito, i commercianti di funghi e i soggetti di cui al comma 3
dell’articolo 2 della l. 352/1993.”
3. Sostituito dall’Art.3 della LR 15
maggio 2006, n. 14:
"Il permesso di raccolta ha carattere personale e deve essere sempre
accompagnato da un valido documento di riconoscimento. Tale permesso è
rilasciato dal Comune di residenza del richiedente e ha validità su
tutto il territorio regionale. Il permesso di raccolta si distingue in:
a. permesso amatoriale, del costo di euro 25,00, che consente la raccolta
di non più di tre chilogrammi complessivi giornalieri;
b. permesso professionale, del costo di euro 50,00, che consente la
raccolta di non più di dieci chilogrammi
complessivi giornalieri. Per tutti i raccoglitori accompagnati da altri
familiari di età inferiore a quattordici anni, è sufficiente un solo
permesso, purché il titolare abbia uno stretto controllo sia del
corretto comportamento dei familiari che del limite massimo complessivo
di raccolta previsto dal presente comma. Ai fini dell’ottenimento del
permesso professionale, il richiedente deve presentare
autocertificazione nei modi di legge relativamente alla propria
residenza anagrafica e alla qualifica di raccoglitore a scopo di
lavoro.”
Aggiunto dall'Art.1 della LR 13 marzo
2012, n. 3:
"Permesso turistico per raccoglitori occasionali, riservato ai non
residenti in possesso dei requisiti di cui al comma 1 dell’articolo 3 (o
analogo attestato della regione di residenza), del costo di euro 25,00,
che consente la raccolta di non più di tre chilogrammi complessivi
giornalieri. Detto permesso ha durata massima di quindici giorni e può
essere richiesto presso qualsiasi comune della regione.”
4. Abrogato dall’Art.3 della LR 15 maggio
2006, n. 14
5. Sostituito dall’Art.3 della LR 15
maggio 2006, n. 14:
"I fondi derivanti dal rilascio dei permessi sono introitati dai Comuni
e utilizzati per attività di ricostituzione e
miglioramento dell’ecosistema forestale.”
6. Abrogato dall’Art.3 della LR 15 maggio
2006, n. 14
Aggiunto dall'Art.3 della LR 15 maggio
2006, n. 14:
"A coloro che, prima della data di entrata in vigore della presente
legge, siano già in possesso di attestati d’idoneità all’identificazione
delle specie fungine, rilasciati dalle ASL in seguito alla frequenza di
specifici corsi di formazione, viene confermata la qualificazione
d’idoneità già riconosciuta. Resta fermo l’obbligo di aggiornamento
quinquennale di cui al comma 1 dell’articolo 3 della l.r. 12/2003, così
come modificato dal comma 1 del presente articolo."
Art. 4 Abrogato dall’Art.4 della LR 15
maggio 2006, n. 14
Art. 5
(Zone interdette alla raccolta)
1. La raccolta dei funghi epigei è vietata, salvo diversa disposizione
dei competenti organismi di gestione:
a) nelle riserve naturali;
b) nelle aree ricadenti in parchi nazionali e in riserve naturali
regionali, individuate dai relativi organismi di gestione;
c) nelle aree specificatamente interdette dall'autorità forestale
competente per motivi selvicolturali;
d) in altre aree di particolare valore naturalistico e scientifico,
individuate dagli organi regionali e locali competenti.
2. La raccolta è altresì vietata nei giardini e nei terreni di
pertinenza degli immobili ad uso abitativo adiacenti agli immobili
medesimi, salvo che ai proprietari.
3. Al fine di prevenire nell'ecosistema forestale profonde modificazioni
sui fattori biotici e abiotici che regolano la reciprocità dei rapporti
tra micelio fungino e radici delle piante componenti il bosco, la
raccolta dei funghi spontanei in singole zone può essere vietata con
decreto del Presidente della Giunta regionale, previa deliberazione
della Giunta medesima, anche su istanza degli enti di cui all'articolo
3, comma 1. Il divieto è reso esecutivo mediante la collocazione di
cartelli indicatori lungo il perimetro del territorio interessato da
parte degli enti stessi.
4. Per i fini di cui al comma 1 e in alternativa al divieto ivi
previsto, la Giunta regionale, su istanza degli enti di cui all'articolo
3, comma 1, può determinare il numero massimo dei permessi speciali
rilasciabili per la raccolta dei funghi in tali zone.
5. Nell'ambito della disciplina e tutela dei parchi regionali e delle
riserve possono essere istituite riserve speciali aventi finalità
micologica nelle quali è vietata la raccolta dei funghi.
6. La raccolta dei funghi può essere interdetta dal proprietario del
fondo o da chi ne ha titolo legittimo con l'apposizione, a propria cura
e spese, di tabelle realizzate secondo il modello autorizzato dalla
Regione Puglia modifica apportata
dall’Art.5 della LR 15 maggio 2006, n. 14:
"le parole “Regione Puglia” sono sostituite
dalle seguenti: “Assessore regionale alle risorse alimentari”,
nei modi previsti dalle leggi vigenti e recanti l'esplicito divieto.
7. La Regione, su richiesta dei soggetti di cui all'articolo 2, comma 3,
della l. 352/1993, può autorizzare la costituzione di aree, delimitate
da apposite tabelle, ove la raccolta dei funghi è consentita ai fini
economici.
8. E' vietato rimuovere o danneggiare i cartelli indicatori e le tabelle
di divieto.
9. La Regione può inoltre vietare, per periodi limitati, la raccolta di
una o più specie di funghi in pericolo di estinzione, sentito il parere
degli enti di cui all'articolo 3, comma 1 o di organismi scientifici e
delle associazioni micologiche di rilevanza nazionale o regionale e dei
dipartimenti universitari competenti in materia.
10. modifica apportata dall’Art.5 della LR
15 maggio 2006, n. 14: le parole
“L’Assessore regionale competente” sono sostituite dalle seguenti:
“L’Assessore regionale alle risorse alimentari” può autorizzare,
per scopi scientifici o didattici, la raccolta di funghi, anche non
commestibili, su tutto il territorio regionale anche in deroga alle
disposizioni contenute nel presente articolo.
11. In occasione di mostre, di seminari e di altre manifestazioni di
particolare interesse micologico e naturalistico, il Presidente della
Giunta regionale può rilasciare autorizzazioni speciali di raccolta per
comprovati motivi di interesse scientifico. Tali autorizzazioni hanno
validità per un periodo non superiore a un anno e sono rinnovabili.
Art. 6 Sostituito dall’Art.6 della LR 15
maggio 2006, n. 14:
"1. La vendita dei funghi freschi epigei spontanei è soggetta ad
autorizzazione comunale, la quale è rilasciata esclusivamente agli
esercenti e ai raccoglitori professionali che hanno ottenuto, da parte
dei centri di controllo micologici delle ASL, l’attestato d’idoneità
all’identificazione delle specie fungine commercializzate, a seguito di
specifico corso formativo della durata minima di dodici ore, con
superamento di prova finale.
“2. La vendita dei funghi freschi epigei spontanei può essere compiuta
presso gli esercizi commerciali di vendita di prodotti ortofrutticoli,
le aree mercatali, i mercati rionali e le aree o strutture autorizzate,
nel rispetto di quanto previsto nell’Ordinanza del Ministero della
salute del 3 aprile 2002 e delle altre norme igienicosanitarie di
riferimento così come individuate dall’Autorità sanitaria locale su
parere favorevole dei servizi delle ASL.”.
“3. La vendita di funghi epigei spontanei è consentita previa
certificazione d’avvenuto controllo da parte dei Centri di controllo
micologici delle ASL competenti per territorio e ogni contenitore deve
presentare:
a. una sola specie fungina, disposta a singolo strato;
b. i funghi devono essere interi, freschi, sani e in buono stato di
conservazione, puliti dal terriccio e da corpi
estranei;
c. il certificato d’avvenuto controllo con il timbro dell’Ispettore
micologo dell’ASL recante l’indicazione delle generalità e la residenza
del raccoglitore professionale, della specie fungina e del quantitativo
posto in vendita, del periodo entro il quale è consentita la
consumazione del prodotto correttamente conservato ed eventuali
avvertenze per il consumo;
d. la dichiarazione del raccoglitore professionale, dalla quale risulti
la data e il luogo di raccolta.
“4. I controlli e le prescrizioni di cui al
comma 3 non si applicano se i funghi
sono destinati all’autoconsumo.”
Art. 7
(Sanzioni)
1. Sostituito dall’Art.7 della LR 15
maggio 2006, n. 14:
“1. Ferma restando l’applicazione delle sanzioni penali laddove il fatto
costituisce reato, per la violazione delle disposizioni della presente
legge si applicano le seguenti sanzioni amministrative pecuniarie:
a. da euro 12,91 a euro 77,47 per ogni chilogrammo o frazione di funghi
raccolti oltre la quantità consentita;
b. da euro 12,91 a euro 77,47 per ogni chilogrammo o frazione di funghi
raccolti in difetto del permesso
previsto dall’articolo 3;
c. da euro 25,82 a euro 154,95 per ogni chilogrammo o frazione di funghi
raccolti nelle zone interdette alla raccolta di cui all’articolo 5,
comma 1;
d. da euro 51,65 a euro 309,87 per la rimozione o il danneggiamento dei
cartelli e tabelle di cui all’articolo 5, commi 3 e 6;
e. da euro 51,65 a euro 309,87 per la violazione delle disposizioni di
cui
all’articolo 2.”
2. Chi con un'azione od omissione viola diverse disposizioni e commette
più violazioni della stessa disposizione prevista dalla presente legge
soggiace alle sanzioni amministrative previste per ciascuna violazione.
3. La violazione di cui alla lettera a) del comma 1 comporta, oltre alla
sanzione amministrativa pecuniaria, la confisca dell'eccedenza di funghi
raccolti. Le violazioni di cui alle lettere b) e c) del comma 1
comportano invece, oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria, la
confisca dell'intero raccolto. Alla confisca procede direttamente il
personale che accerta l'infrazione.
4. I funghi confiscati, commestibili o non, devono essere conferiti
all'Azienda sanitaria locale competente per territorio, che provvederà
alla loro distruzione previa compilazione di apposito verbale.
5. Se a formale intimazione è opposto rifiuto all'apertura, per i
necessari controlli, dei contenitori portatili e degli altri mezzi di
trasporto, deve essere applicata la sanzione amministrativa del
pagamento di euro 258,23.
6. Le violazioni di cui agli articoli da 2 a 5 sono accertate mediante
processo verbale a norma della legge 24 novembre 1981, n. 689 e della
legge regionale 31 marzo 1973, n. 8. Una copia del verbale deve essere
immediatamente consegnata al trasgressore; nel caso che questi ne
rifiuti l'accettazione, il verbalizzante ne dà atto nello stesso verbale
e la notazione si considera fatta in mani proprie, a norma del comma 2
dell'articolo 138 del codice di procedura civile.
Inserito dall’Art.7 della LR 15 maggio
2006, n. 14:
“6 bis. Per la violazione di cui all’articolo 6, commi 2 e 3, deve
essere applicata la sanzione amministrativa del pagamento di € 258,23.
Oltre la sanzione amministrativa pecuniaria, va applicata la confisca e
distruzione dell’intero prodotto. Alla confisca procede direttamente il
personale che accerta l’infrazione. I funghi confiscati, commestibili e
non, devono essere conferiti all’ASL competente per territorio, che
provvederà alla loro distruzione previa compilazione del verbale.”
7. L'originale del verbale è trasmesso dal verbalizzante alla Regione
Puglia, che definisce l'azione sanzionatoria ai sensi della l. 689/1981
e della l.r. 8/1973. Copia del verbale è altresì trasmessa all'ente di
cui all'articolo 3 competente per territorio.
8. Sostituito dall’Art.7 della LR 15
maggio 2006, n. 14:
"I proventi rivenienti dall’azione sanzionatoria sono interamente
devoluti agli enti di cui all’articolo 3, competenti a rilasciare il
permesso e destinati ad attività di ricostituzione e miglioramento
dell’ecosistema forestale e alla promozione delle attività di cui
all’articolo 9, secondo piani predisposti dagli stessi e validati
dall’Assessorato alle risorse alimentari.”
1. La vigilanza sull'applicazione della presente legge, fermo restando
le competenze della Regione, è affidata, secondo le norme vigenti e le
rispettive competenze, agli agenti del corpo forestale dello Stato, ai
comandi carabinieri per la sanità, alle guardie venatorie provinciali,
agli organi di polizia urbana e rurale, ai tecnici della prevenzione dei
dipartimenti di prevenzione, alle guardie giurate campestri, agli agenti
di custodia dei consorzi forestali e delle aziende speciali, alle
guardie giurate volontarie e agli uffici di sanità marittima, aerea e di
confine terrestre del Ministero della sanità. Le guardie giurate addette
ai compiti di vigilanza devono possedere i requisiti di cui all'articolo
138 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 ed essere riconosciute dal
Prefetto competente per territorio.
2. La vigilanza è altresì esercitata dai dipendenti della Regione
Puglia, delle comunità montane, delle province, dei comuni e dei parchi
regionali cui i rispettivi regolamenti conferiscono la qualifica di
polizia giudiziaria.
Art. 9
(Educazione e informazione)
1. La Regione, le Province, i Comuni, le Comunità montane, i
Dipartimenti universitari competenti, i Dipartimenti di prevenzione
delle Aziende sanitarie locali - Servizio igiene alimenti e nutrizione
(SIAN), le Associazioni micologiche e naturalistiche di rilevanza
nazionale e regionale promuovono l'organizzazione e lo svolgimento di
corsi didattici, di convegni di studio e di iniziative culturali e
scientifiche che riguardino gli aspetti di conservazione e di tutela
ambientale collegati alla raccolta di funghi epigei, nonché alla tutela
della flora fungina.
2. La Regione Puglia e gli altri enti competenti, anche con la
collaborazione delle Associazioni micologiche, dei Dipartimenti
universitari competenti e di altri enti di ricerca, organizzano corsi,
ricerche e iniziative di educazione e informazione, in particolare nel
periodo di raccolta. Tali iniziative hanno lo scopo di diffondere la
conoscenza delle principali specie fungine e della loro importanza quali
componenti degli ecosistemi e pubblicizzare i limiti e i divieti posti
dalla normativa vigente.
3. La Regione Puglia e gli altri enti competenti possono rilasciare
autorizzazioni speciali di raccolta a titolo gratuito per le attività di
cui al comma 2. Tali autorizzazioni devono indicare zona, periodi e
quantità di funghi che possono essere raccolti.
Art. 10
(Centro di controllo micologico)
1. Sostituito dall’Art.8 della LR 15
maggio 2006, n. 14:
"Nell’ambito dei SIAN (Servizio igiene alimenti e nutrizione) delle ASL
è organizzato, entro un anno dalla data di entrata in vigore della
presente legge, ai sensi dell’articolo 9 della l. 352/93, un centro di
controllo micologico pubblico (Ispettorato micologico), che può
avvalersi della collaborazione delle Associazioni
micologiche e naturalistiche a rilevanza regionale o nazionale, dei
Dipartimenti universitari e di ricerca, tramite apposita convenzione,
per il suo funzionamento. I centri micologici sono costituiti
utilizzando strutture già operanti e personale già dipendente. I
micologi dipendenti dai centri di controllo micologici, in possesso di
attestato di formazione rilasciato a norma del d.m. sanità 686/1996 o
titoli equiparati, sono tenuti a un aggiornamento periodico con cadenza
annuale.”
Art. 11
(Formazione dei micologi)
1. - 2. - 3. sostituiti dall’Art.9 della
LR 15 maggio 2006, n. 14:
“1. Per la formazione e l’aggiornamento dei micologi, l’organizzazione
gestionale dei corsi è affidata all’Università degli studi, agli enti
pubblici e alle ASL.
2. A norma del d.m. sanità 686/1996, la Giunta regionale, su proposta
dell’Assessore alle risorse
agroalimentari, d’intesa con l’Assessore alla salute, disciplina
l’organizzazione dei corsi e autorizza l’istituzione degli stessi.
3. Gli enti di cui al comma 1 che intendono istituire corsi di
formazione e aggiornamento devono rivolgere motivata istanza al
Presidente della Giunta regionale.”
Aggiunto dall'Art.10 della LR 15 maggio
2006, n. 14:
"(Aggiornamenti specie commercializzabili)
La Giunta regionale, entro sessanta giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge, è autorizzata ad aggiornare, con proprio
provvedimento, la precedente deliberazione di Giunta regionale 25 marzo
1997, n. 1211."
Art. 12
(Specie commercializzabili)
1. E' consentita la raccolta e la commercializzazione delle specie di
funghi epigei di cui all'allegato I del dpr 376/1995, successivamente
integrato con delibera di Giunta regionale n. 1211 del 25 marzo 1997,
oltre che delle seguenti specie:
- Calocybe gambosa
- Agricus macrosporus
- Russula aurea
- Lactarius salmonicolor
- Lactarius semisanguifluus
- Clitocybe gibba
- Lyophyllum connatum
- Lepista nuda
- Leucopaxillus giganteus (f. bianca) sin. L. candidus.
Inserito dall’Art.11 della LR 15 maggio
2006, n. 14:
“Art. 12 bis (Funghi conservati)
1. Per quanto attiene la denominazione di “funghi secchi“, il
confezionamento, il trattamento e l’etichettatura dei funghi epigei
spontanei, si rimanda a quanto previsto dagli articoli, 5, 6, 7, 8, 9 e
10 del d.p.r. 376/1995.”
Art. 13
(Norma finanziaria)
1. I proventi derivanti dall'azione sanzionatoria sono introitati sul
capitolo n. 1012015 "Entrate derivanti da infrazioni a norme relative
alle tasse e dal recupero di notifiche" del bilancio di previsione della
Regione Puglia per l'esercizio finanziario 2003; e in uscita con
apposito capitolo per la devoluzione agli enti di cui all'articolo 3,
comma 1, della presente legge.
2. I proventi di cui al comma 1 possono essere impegnati ad avvenuto
accertamento dell'effettivo introito.
Aggiunto dall’Art.12 della LR 15 maggio
2006, n. 14:
“2 bis. Il riparto dei proventi sarà proposto alla Giunta regionale
dall’Assessore alle risorse agroalimentari in proporzione ai permessi
rilasciati.”
La presente legge è dichiarata urgente ai sensi e per gli effetti
dell'art. 60 dello statuto ed entrerà in vigore il giorno stesso della
sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia.
La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della
Regione.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come
legge della Regione Puglia.
Data a Bari, addì 25 agosto 2003
RAFFAELE FITTO
Integrazione dall’Art.13 della LR 15
maggio 2006, n. 14:
"1. Alla l.r. 12/2003 è allegata la seguente tabella “A” relativa ai
programmi dei corsi di cui all’articolo 3 della presente legge:
TABELLA “A”
1) Programma del corso di base per raccoglitori, da frequentare per
l’ammissione all’esame per il rilascio dell’attestato d’idoneità
all’identificazione delle specie fungine:
a) Biologia dei funghi;
b) Cenni d’ecologia;
c) Le intossicazioni da funghi;
d) I principali funghi velenosi;
e) I funghi nell’alimentazione;
f) Modi per una corretta raccolta;
g) Cenni di morfologia;
h) Cenni di sistematica e approccio alla determinazione evidente;
i) Legislazione.
2) Programma del corso di aggiornamento quinquennale:
a) Aspetti medico – tossicologici;
b) Prevenzione, incidenti derivanti dalla preparazione e conservazione
domestica dei funghi epigei spontanei;
c) Normativa nazionale e regionale;
d) Diagnosi micologica differenziale dei più diffusi funghi tossici;
e) Aggiornamento su specie di funghi commestibili."